di Gianpaolo Colapinto- classe IVG-
Amici lettori, questa volta vi porto con me in montagna!
Sono in vacanza in un piccolo paese di nome Jenne, immerso nel “Parco regionale dei Monti Simbruini” nel Lazio. Durante una delle tante escursioni, sono andato nel bosco di “Fondi”, con due miei amici. Il parco è ricco di molti animali, scoiattoli, cinghiali, lupi, caprioli, cervi, orsi, volpi e molti altri, ma questa volta la mia attenzione è ricaduta su una particolare caratteristica del suolo di questo territorio. Passeggiando nel fitto bosco di faggi, ho notato dei grandi avvallamenti ricoperti da un manto di foglie secche.
Timoroso di avvicinarmi, ho provato a lanciare una pietra al centro di questa conca e con mia grande meraviglia, non ho sentito il tonfo del sasso sul terreno. Continuando la mia passeggiata, ho visto un enorme buco nel terreno recintato da una rete di sicurezza. A questo punto, sono andato a documentarmi con l’aiuto del mio papà, ed ho scoperto che questa zona è nota per un fenomeno chiamato Carsismo. Questo fenomeno, è piuttosto complesso, ma non è altro che un processo chimico provocato dall’acqua sulle rocce calcaree. Ora immaginate un imbuto: la parte superiore a forma di conca viene chiamata dolina, la parte verticale con il foro al centro si chiama inghiottitoio, quest’ultimo si unisce al pozzo (che può superare i 100 metri di profondità), che arriva sino ad un lago sotterraneo o falda acquifera.
Studiando un po’ la storia di Jenne, ho scoperto che il pozzo che ho fotografato e che posto in questo articolo, è chiamato “Pozzo Creta Rossa” profondo 117 mt.
Questi pozzi, costituiscono l’habitat ideale per il vespertilio maggiore e per il ferro di cavallo maggiore , due specie di pipistrello tipiche di questi luoghi.
Arrivederci alla prossima puntata.
Vi posto un link che vi spiega il fenomeno del carsismo in maniera molto semplice.