La nostra scuola l’Istituto Comprensivo “S. Giovanni Bosco De Carolis” ha aderito all’iniziativa “Libriamoci. Giornate di lettura nelle scuole” promossa dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Lunedì 11 Novembre la mia classe, insieme alle altre classi terze e prime della Scuola Media “Francesca De Carolis”, ha preparato un’attività su Gianni Rodari uno dei più celebri scrittori, pedagogisti, poeti e giornalisti italiani, di cui nel 2020 verrà celebrato il centenario della nascita.
Per prepararci all’evento, nei giorni precedenti abbiamo letto in classe alcuni testi tratti dalla raccolta “Favole al telefono” per selezionare le favole da proporre. Ciò che ci ha sorpreso è stato scoprire che i racconti di Rodari parlano del mondo reale, ma descritto con una fantasia prodigiosa. Quest’autore non solo ha divertito generazioni di bambini, ma li ha aiutati a credere nella possibilità di realizzare un mondo migliore. Da ognuna delle storie lette infatti è stato possibile ricavare degli insegnamenti. (I. Michele e G. Michele Pio)
Il libro “Favole al telefono” è un’opera del maestro Gianni Rodari, scritta nel 1962. Si tratta di una raccolta di favole brevi che ogni sera il ragionier Bianchi, il quale per lavoro era fuori casa dal lunedì al sabato, raccontava per telefono alla figlia che non riusciva a dormire. Rodari stesso sostiene che le 70 fiabe da lui scritte sono “proprio belline” per indicare la loro leggerezza, la semplicità di lettura e comprensione. Lo scrittore con i suoi racconti cerca di far conoscere ai bambini la vita reale attraverso il gioco e il divertimento, trattando temi attuali (scuola, pace, giustizia ecc.) con comicità e con giochi di parole che stimolano la risata. (DA. Antonio e S. Michele).
Noi alunni delle classi terze abbiamo letto a quelli delle prime alcune favole di Rodari. Le storie da noi scelte: “Giacomo di cristallo” e “La guerra delle campane” hanno come caratteristica quella di trasmettere messaggi importanti e profondi. Il primo testo invita a riflettere sul fatto che la verità vince sempre anche contro i tiranni più potenti e ci insegna ad essere schietti, sinceri, anzi trasparenti e quindi incapaci di finzioni ed ipocrisie. Nel secondo due generali al comando di due eserciti di due Paesi in guerra, finite le munizioni e consumati tutti i cannoni, decidono di fondere le campane dei campanili per creare nuove armi da guerra. I nuovi supercannoni però, costruiti con il bronzo delle campane, anziché sparare si mettono a suonare facendo scoppiare la pace. Le campane fuse cioè si rifiutano di diventare armi. Come si può vedere la favola pacifista contiene un importante messaggio di speranza. (N. Fabiano e P. Donato).
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