//“Semi di legalità”

“Semi di legalità”

di | 2019-03-31T10:49:23+02:00 31-3-2019 10:49|Alboscuole|0 Commenti
di redazione – I giorni 28 e 29 Marzo alcuni funzionari e agenti di P.S. e rispettivamente l’Ispettore Gennaro Lanotte coadiuvato dall’assistente capo Eliana Lampis e l’Ispettore Marianna Perrone coadiuvata dall’assistente capo Lino Destasi, si sono recati nell’Auditorium “A.Moro”e nelle aule del nostro Istituto Comprensivo per promuovere la cultura della legalità, al fine di contrastare fenomeni di bullismo e cyberbullismo. Gli studenti coinvolti sono stati gli alunni delle classi quinte e gli alunni delle classi prime e seconde della Scuola secondaria di primo grado. Gli agenti hanno spiegato che il fenomeno del bullismo è in costante aumento e molto spesso ignorato, soprattutto nei casi in cui la violenza non è di tipo fisico, ma si tratta di un bullismo psicologico, quindi “invisibile”, infatti, esso consiste in una serie di comportamenti aggressivi, fisici e psicologici, nei confronti di soggetti che non sono in grado di difendersi. Il cyberbullismo, invece, è un fenomeno ancor più allarmante, dove 1 adolescente su 3 dichiara di esserne stato vittima, che si manifesta in Rete, attraverso atteggiamenti aggressivi che vengono messi in atto sui social network, dove il bullo può mantenere l’anonimato e può controllare le informazioni personali della vittima. Si è cercato poi di riflettere sulla lettura dei “segnali”, su come aiutare noi ragazzi a prendere consapevolezza e distinguere le azioni aggressive dagli scherzi, sulla gravità di certi episodi e sulle loro conseguenze invitandoci a denunciare subito l’episodio.  Gli agenti hanno successivamente illustrato i rischi connessi a condotte illegali e a stili di vita pregiudizievoli, giungendo alla conclusione che la strategia migliore per combattere il bullismo è la prevenzione, alla base della quale c’è la promozione di un clima culturale, sociale ed emotivo in grado di scoraggiare sul nascere i comportamenti di prevaricazione e prepotenza. Hanno concluso sostenendo che la scuola, che è il primo luogo di relazioni sociali, ha la responsabilità di farsi portavoce di alcuni valori che possono aiutare a prevenire il bullismo, come promuovere la conoscenza reciproca, favorire l’autostima tra noi ragazzi, insegnare l’apertura verso la diversità e il rispetto degli altri, insegnare ad affrontare i conflitti invece di negarli, spiegare l’importanza del rispetto di regole di convivenza condivise.