di Samuele Indirli – Il bullismo è un fenomeno diffuso nelle scuole in cui troppo spesso, come dimostra la cronaca, si verificano atti di cattiveria pura, cattiveria che va dalla violenza vera e propria e alle provocazioni di ogni genere e che si rivolge a chi non sa o non può difendersi.
Tutto ha inizio quando alcuni ragazzi, particolarmente aggressivi, si alleano tra loro e, approfittando del fatto di essere in maggioranza, prendono di mira qualcuno nei confronti del quale sentono, spesso immotivatamente, un senso di superiorità.
La conseguenza di tutto questo è il bullismo che provoca nella vittima delle ferite al cuore difficili da rimarginare.
Come se ciò non bastasse, la rete oggi ha complicato ulteriormente le cose consentendo la nascita del cyberbullismo, fenomeno che si verifica in particolare nei social network.
Di cosa si tratta?
Dalla parola si intuisce subito che lo strumento che viene utilizzato è il computer, attraverso il quale i bulletti spaventano altri ragazzi, spesso umiliandoli di fronte agli altri coetanei connessi sul web.
Il cyberbullismo è un fenomeno molto pericoloso, perché consente al bullo di nascondere la propria identità dietro lo schermo di un pc. I danni causati alle vittime sono talvolta peggiori di quelli causati dal bullismo tradizionale: le foto o i video girati dal cyberbullo infatti possono essere divulgati in tutto il mondo.
Oggi tutti abbiamo un profilo Facebook o WhatsApp, ma alcuni di noi non lo utilizzano in maniera corretta. Spesso i social infatti vengono usati per attirare l’attenzione dei coetanei, per diventare “popolari” in rete, e questo avviene spesso a scapito di persone che sono ritenute più deboli. Essere vittima di cyberbullismo è come ricevere un pugno sul volto.
Questo, ovviamente, non significa che i social network o le chat comuni non siano strumenti utili, ma i gravi avvenimenti di cui tutti siamo a conoscenza devono farci capire che bisogna saperli utilizzare correttamente, con buon senso, nel rispetto degli altri.
Ascoltando i fatti di cronaca al telegiornale legati all’uso scorretto dei social, penso che questi ragazzi siano spesso i veri deboli, vittime soprattutto della propria ignoranza e della propria incapacità di farsi valere in modo corretto.
Sono talvolta ragazzi che non hanno regole, che non vengono seguiti dalle loro famiglie e che spesso riversano il loro disagio sui più deboli.
Oggi il cyber bullismo è un argomento molto discusso anche nelle scuole, perché tutti dobbiamo imparare ad usare consapevolmente internet e i social network, per evitare i pericoli della rete.
Internet, il web e social network rappresentano indubbiamente una grande conquista, ma per evitare episodi spiacevoli è necessario farne un uso corretto e moderato, nella consapevolezza che il web non può sostituire una passeggiata o una partita di calcio con gli amici.
È necessario dunque essere prudenti nell’uso dei social e, prima di insultare un nostro coetaneo, pensare a quali gravi conseguenze possano avere le nostre azioni nei confronti del ragazzo preso di mira.
Il bullismo e il cyberbullismo sono fenomeni molto diffusi, tanto da rappresentare una vera e propria emergenza sociale.