di Francesca Cerchia II E
Il Ministro dell’Istruzione ha inviato una lettera ai dirigenti scolastici e ai docenti, per chiedere a loro di parlare in classe del cambiamento climatico, al fine di sensibilizzare noi giovani. Nelle ore di Geografia con la professoressa Stanzione abbiamo parlato dell’Agenda 2030 e del riscaldamento climatico e di una delle sue più gravi conseguenze: “La mancanza di acqua”.Il nostro pianeta ha sempre più bisogno d’acqua. L’acqua è fondamentale per la maggior parte delle attività umane. Purtroppo oltre 2 miliardi di persone nel mondo vivono in paesi in cui c’è una scarsità d’acqua, il che indica la forte probabilità di una futura scarsità di oro blu .Le attività umane sono responsabili della cattiva salute dei nostri mari. Gli scarichi domestici, industriali e agricoli spesso si riversano nei corsi d’acqua e finiscono in mare senza opportuni trattamenti di depurazione. Avvelenati e saccheggiati i mari diventano delle immense discariche di plastica e nel 2050 potrebbero esserci più bottigliette che pesci. Entro il 2030, la scarsità d’acqua in alcuni luoghi aridi obbligherà a spostarsi. Le cause sono diverse: l’inquinamento, l’agricoltura, i cambiamenti climatici e l’uso sproporzionato d’acqua. Se vogliamo avere un ruolo nella realizzazione del risparmio idrico, dobbiamo avere dei cambiamenti nelle nostre abitudini. Dobbiamo gestire con maggiore prudenza, dalla sorgente al rubinetto. In questi giorni a scuola a scuola ho imparato che bisogna ridurre l’uso di plastica usa e getta, migliorare la raccolta differenziata e il riciclaggio della plastica, scegliere prodotti biodegradabili o riutilizzabili.