di Calabrese Pablo (testo); Forzati Alessia e Lamuraglia Graziana (disegno) – Lunedì scorso la scolaresca ha partecipato all’incontro con Salvatore Renna, tenutosi nell’Auditorium dell’Istituto Comprensivo “Don Eustachio Montemurro” di Gravina in Puglia, per parlare di mafia e legalità.
Gli alunni avevano letto in precedenza uno degli ultimi libri dell’”ospite d’onore”, “Un giudice ragazzino”, ed hanno potuto realizzare video, rappresentazioni e poesie, nonchè dialogare con l’autore.
Il libro narra di un bambino che decide di seguire le orme del giudice Rosario Livatino, assassinato nel 1990 dalla Stidda (mafia argentina), perseguitando senza alcun timore la giustizia, sin da quando era piccolo, tra i banchi di scuola. Scoprirà solo da grande che il padre era stato una vittima della mafia…
Hanno particolarmente attirato la mia attenzione alcune considerazioni, riguardanti l’omertà e la paura. Si è riflettuto su quanto un ”contenitore vuoto”, a cui non è mai stato detto cosa sia giusto o sbagliato, sia facilmente influenzabile dai mafiosi. Un esempio lampante è quello di uno dei killer di Rosario Livatino che ha confessato di non sapere nulla della sua vittima, descrittagli come l’esatto contrario di ciò che fosse realmente, come una persona egoista e da eliminare.
Quant’è importante educare ai sani principi ed avere dei buoni “insegnanti” dei valori nella propria vita, sia per se stesso che per l’altro!
Di certo l’autore ha ricevuto dei buoni insegnamenti, anche dai docenti della “Montemurro”, sua ex scuola media: è riuscito, infatti, a coltivare il talento che i professori avevano già individuato in lui…
A Salvatore Renna vanno i nostri “in bocca al lupo” per i suoi progetti futuri!