Gabriella Carone – La novella di Verga “Rosso Malpelo” ha come protagonista un ragazzo maltrattato da tutti, persino dalla madre e dalla sorella, la quale si vergognava del fatto che il fratello avesse i capelli rossi.
Malpelo, dato che aveva i capelli di colore rosso, viene soprannominato così, nessuno però sapeva il suo vero nome.
Secondo la tradizione siciliana, chi ha i capelli rossi è una cattiva persona.
Malpelo cresce “torvo, ringhioso e selvatico”, rassicurato solo dal padre, che lo difende spesso, con cui lavora in miniera.
Le cose precipitano quando Mastro Misciu, detto Bestia, il padre di rosso Malpelo, accetta di abbattere un pilastro. L’uomo accetta il lavoro solo per il grande bisogno di denaro, quello però, è un incarico molto pericoloso, che finisce con il costargli la vita, nonostante gli immensi sforzi compiuti dal figlio per liberarlo dalle macerie.
La morte del padre, segna profondamente Malpelo, tanto che decide di meritarsi la nomina dovuta al suo aspetto e inizia effettivamente a comportarsi male e in modo cattivo con tutti arrivando anche a picchiare il suo asino.
La solitudine di Malpelo, fatta solo di duro lavoro, procede fino a quando conosce Ranocchio, un ragazzo che arriva a lavorare in miniera.
Il protagonista tratta il nuovo arrivato violentemente, maltrattandolo e andandogli sempre contro, ma, d’altro canto, lo protegge, svolge le mansioni più pesanti al suo posto e gli dà il suo cibo.
Il seguito viene trovato il cadavere di Mastro Misciu e il ragazzo raccoglie tutti gli attrezzi del padre, per poterli tenere come ricordo.
Questa, per Malpelo, è una piccola consolazione, in quanto poco dopo, in seguito ad una spinta all’amico Ranocchio, già malato di tisi, morirà.
Adesso Malpelo è definitivamente solo perché anche la madre e la sorella l’hanno lasciato andando a vivere altrove.
A Malpelo non resta che lavorare e meditare per trovare una situazione migliore.
Il ragazzino accetta tutte le mansioni più pericolose e rischiose, tanto che durante un’esplosione del sottosuolo, alla ricerca di un pozzo, Malpelo scompare lasciando ai ragazzi che lavorano con lui, una pesante fine: la paura che la sua anima si aggiri per tutta la cava coi “capelli rossi e gli occhiacci, grigi.”
Secondo me Rosso Malpelo, è un ragazzo che all’apparenza può sembrare rozzo e cattivo, ma non lo è veramente.
Tutta questa cattiveria è dovuta alla perdita che ha affrontato e al grande dolore che prova ogni giorno per la mancanza di affetto e considerazione da parte della madre e della sorella. Per me è un ragazzo solo, che soffre per la sua solitudine.
Questo racconto mi piace molto per gli argomenti affrontati e, soprattutto per il protagonista Rosso Malpelo, rozzo ma “dolce”.
carone