di LEONARDO FATTORI / Liceo Classico Galileo – La stagione NBA è ufficialmente iniziata la notte scorsa, la lega di pallacanestro che appassiona milioni di persone ogni anno ha ripreso la sua attività. Le prime partite sono state Philadelphia76s contro Boston Celtics e Golden State Warriors contro Oklahoma City Thunder; durante quest’ultima abbiamo potuto assistere alla consegna dell’anello, ovvero il premio che ogni giocatore della squadra che ha vinto la scorsa edizione del campionato riscuote. Quest’anno, come lo scorso e come tre anni fa, a essere premiata è stata la squadra di Oakland ovvero i Golden State Warriors. Ecco, partiamo proprio dalla squadra della baia di San Francisco: quest’anno potremmo definirla un superteam, infatti può vantare un quintetto di giocatori che hanno partecipato allo scorso ALL-STAR-GAME, nell’ordine Curry, Tomphson, Durant, Green e Cousins, insomma la squadra del coach Steve Keer sembra a prima vista imbattibile ma analizziamo con cura le contender, ovvero le franchigie che, in qualche modo, potrebbero impensierire i guerrieri della città di Alcatraz.
In primis dallo stato del Massachusetts abbiamo i Boston Celtics, che lo scorso anno sono stati, per l’ennesima volta, potremmo dire, detronizzati da King James e dai suoi, ormai ex, Cleveland Cavaliers in finale di conference dopo ben 7 gare; con il ritorno di Irving e di Hayward i ragazzi di Brad Stevens sembrano pronti a competere contro i giocatori di Golden State e, a parer mio, credo che sarà proprio questa la serie finale.
Un’altra squadra che avrà i riflettori puntati si trova nello stesso stato della città della baia ma un po’ più a sud, esattamente all’ombra di Hollywood: mi riferisco ai Los Angeles Lakers; dopo il ritiro del Mamba (Kobe Brayant) la società ha deciso di puntare al rebuilding, così sono arrivati nell’ordine Ingram, il criticatissimo Lonzo Ball, Kyle Kuzma e questa estate Josh Hart. Questo rappresenta il core di giovani della squadra losangelina, poi dopo l’ultima sessione di ingaggio dei free agent sono arrivati Javal McGee, Lance Stephenson, Rajan Rondo e Lebron James, il giocatore che tutti volevano ma che alla fine ha deciso di firmare il contratto proposto dall’Hall of Famer Ervin”Magic” Johnson. Insomma, i tifosi Lakers godranno di una squadra niente male che mixa abilmente giovani talenti con giocatori di esperienza; tutti gli amanti dello sport con la palla a spicchi sono ansiosi di vedere cosa la franchigia gialloviola sarà in grado di fare durante questa stagione.
Ma torniamo ad est, precisamente nella città della Liberty Bell, esatto nella città del motto “trust the process” che è diventata ormai da qualche anno la frase che più descrive la mentalità del GM della squadra di Ben Simmons e Joel Embield. Lo scorso anno la loro cavalcata si è conclusa alle semi-finali di conference, fermati in 5 gare dalla squadra della città del famoso tea party del 1773, la squadra può vantare, oltre a un team di tutto rispetto che comprende 3 azzeccate scelte al draft, uno spazio salariale molto alto che, di conseguenza, permetterà alla franchigia di aggiungere altri top player al proprio roster. La vedo come papabile finalista di conference contro i Celtics, in alternativa potremmo trovare i Raptors della capitale canadese.
Invece diamo un occhiata alla classe del draft, i giocatori provenienti dalla NCAA oppure da altre squadre europee. Le prime 3 scelte sono state in ordine Deandre Ayton, il super centro dell’università di Arizona che è stato ingaggiato dai Phoenix Suns; lo pensiamo come papabile Rookie of The Year, la seconda è stato Marvin Baegly III, una buona scelta ma che non vedo come il migliore, un’ala grande da Duke che comunque darà una buona mano ai Sacramento Kings, mentre la scelta migliore, a parer mio,è stata fatta dalla squadra del texana di Dallas che ha pensato di far firmare un giocatore esperto che ha già fatto innamorare i tifosi del Real Madrid vincendo uan coppa dei campioni e finendo due volte come miglior realizzatore del campionato spagnolo e due volte della Eurolega, salendo sul tetto d’Europa molte volte a soli diciannove anni, ovvero Luka Doncic; lo sloveno,come direbbero gli analytics nba,”have something to prove” ovvero deve dimostrare qualcosa, ovvero di essere un giocatore decisivo e maturo in ogni situazione, che sia l’eurolega o che sia la NBA; sicuramente lo vediamo come la scelta con più possibilità di vincere il premio di rookie of the year, vedremo se sarà all’altezza delle sue aspettative.
Come ultimo strumento di analisi prenderei in esame i probabili vincitori degli NBA Awards; eccoli:
MVP: Lebron James/Antetokumpo/Irving
ROTY: Luka Doncic/Ayton/Trae Young
MIP:ingram/Fultz
DPOY:Kawahi Leonard/Rudy Gobert
COTY:Luke Walton/Brad Stevens/Mike d Antoni
Direi di concludere così, lasciando che siano i campioni della National Basketball Association a parlare e a farci divertire, perché è vero che questo sport è fatica, duro lavoro e volontà, ma è soprattutto divertimento!