Di Ambrosio Federica- Perrella Ester- Convivere con gli altri significa rispettare le regole, ascoltare, confrontarsi con gli altri, stare insieme in maniera pacifica. Eppure sono tanti i casi in cui si verificano aggressioni violente, fisiche e verbali nei confronti di un compagno più piccolo o più indifeso. Il bullo, colui che esercita una forte pressione sugli altri, è solo una persona debole, sola e senza amici, chi lo asseconderebbe senza aver paura? Usare la violenza è un’arma a doppio taglio, perchè si sarà sempre puniti da qualcuno più forte di noi. La minaccia fisica, la derisione e umiliazione sono una catena interminabile, di cui i più timidi e indifesi ne hanno le conseguenze. Tutto ciò causa ferite incurabili, molto spesso piccoli “scherzi” diventano vere e proprie lotte violente. Il fenomeno del bullismo è sempre più in crescita nelle scuole, luogo dove si dovrebbe combatterlo più facilmente. Gli studenti usano mezzi come il telefono, per compiere riprese di bullismo su compagni e addirittura insegnanti, che poi vengono pubblicati sui social come “YOUTUBE” ma non sanno che poi potranno essere rintracciati dalla polizia, e di conseguenza denunciati. Com’è possibile che ragazzi senza problemi, spesso di buona famiglia, scarichino una carica di violenza gratuita così elevata? La base dell’educazione viene dai genitori, e nonostante la costanza degli insegnanti nel cercare di migliorare il comportamento dell’alunno, molto spesso non cambiano mai atteggiamento.