di Giovanni Malvestio, Classe 1^ A. – La street-art è una forma d’arte che si manifesta nei luoghi pubblici, spesso illegalmente, con tecniche varie come bombolette spray, adesivi, stencil, pittura e altro. Alcuni artisti di strada usano questa forma d’arte per criticare la società o la politica; altri vogliono semplicemente esporre a un pubblico vastissimo le loro opere senza passare per il circuito di musei o gallerie. Ormai molte città sono piene di queste opere e Venezia non è da meno. Per chi ancora non le ha viste, allora ecco un itinerario che ne illustra alcune di esse. Bene se siete pronti il nostro percorso comincia a Cannaregio, dal Sottoportego Lezze su Fondamenta degli Ormesini, dopo la Farmacia, con l’opera “La belle Ferronniere” di Blub, un artista fiorentino del quale non si conosce l’identità di genere e che è diventato famoso per le opere che rientrano nella categoria “L’arte sa nuotare” in cui raffigura artisti famosi come Van Gogh e Leonardo Da Vinci, oppure personaggi di quadri famosi come ad esempio la Monna Lisa, con maschere da sub immersi nell’ acqua. Il significato di queste sue opere è stato spiegato dall’artista stesso con la frase:“nonostante ci si possa trovare in un mare di difficoltà, nella vita abbiamo sempre le risorse per imparare a nuotare. L’arte è una di queste risorse. Ripropongo i personaggi che hanno trasmesso un esempio di grandezza in grado di sopravvivere nei secoli”. Venezia è tappezzata di opere di Blub, che nel 2019 è stato chiamato/a ad esporle in una galleria alla Giudecca. In occasione di questa mostra, Blub ha attaccato i suoi manifestini sulle portelle dei box dei contatori dell’acqua o dell’energia elettrica per non vandalizzare i muri. Ora dagli Ormesini ci spostiamo verso Strada Nova dove, in Calle Verdi, c’è un’altra opera di Blub dal titolo “Gli amanti” di Magritte. Se ci spostiamo e andiamo verso Rialto, sul Ponte dei Giocattoli si trova un disegno dell’artista peruviana Bronik. Il disegno rappresenta una ragazza azzurra con quattro occhi e lunghi capelli blu, con una gondola sulla schiena, il cui titolo è “El navegante de esas aguas”. Nel proseguire l’itinerario e ci dirigiamo verso la fermata del battello 2 a Rialto, nel ramo dei Bombaseri, in una traversa di Calle Larga Mazzini, troviamo il “Giuseppe Verdi” di Blub. Andando poi verso il Teatro Goldoni, sulla facciata del ristorante “Al Colombo” c’è l’opera di Nello Petrucci “Gli Innamorati” che raffigura Carlo Goldoni che lancia dei cuori verso una coppia con la scritta “Nice picture, Sad generation”. Nel proseguire da Campo San Luca, prendiamo Calle dei Fuseri e, più o meno a metà, troviamo il Sottoportego della Malvasia, dove c’è un’opera di Tona_One, artista anonimo di Amburgo, che raffigura un bambino rannicchiato con un’espressione felice. A questo punto dal Teatro della Fenice, ci dirigiamo verso L’Accademia, dove nelle vicinanze del Museo di Peggy Guggenheim troviamo un’opera di Ladiesis che raffigura Peggy Guggenheim con la S di Superman sul petto. Ladiesis è una coppia di artiste anonime di Firenze che decorano i muri delle città con donne famose della cultura e dell’arte, come ad esempio Maria Callas o Frida Khalo, a cui applicano la S di Superman sul petto. Le donne raffigurate strizzano l’occhio a chi guarda in un segno complice come per dire “anche tu sei Super, scopri qual è il tuo Super Potere!”. Da qui andando verso la Chiesa di San Pantalon troviamo il murales più famoso e importante presente a Venezia: il “Migrant Child/ Naufrago Bambino” del famoso street artist Banski che è un artista britannico la cui identità è avvolta nel mistero il quale ha realizzato in Italia solo due opere: una a Napoli da titolo “La madonna con la pistola” e l’altra appena menzionata a Venezia. Per ammirare “Il Naufrago Bambino” bisogna posizionarsi sul ponte che da Campo Santa Margherita porta a Campo San Pantalon e guardare verso sinistra, dove c’è un edificio fatiscente. Questo murales è comparso nella notte tra il 10 e l’ 11 maggio 2019 nei giorni dell’apertura della Biennale d’Arte e raffigura un bambino con il giubbotto di salvataggio il quale ha un fumogeno in mano che appunto chiede aiuto perché naufrago. I piedi del bambino sono immersi nell’acqua del canale. Se vi capitasse di venire a Venezia e se vi piace la street art, allora potrebbe essere utile l’itinerario tracciato in questo mio articolo.