Come venivano trattati i bambini nel periodo della Shoah.
Nel 1942 iniziò la persecuzione degli Ebrei in Germania, chiamata Shoah.
Le vittime più giovani furono i bambini, essi si resero conto che non
sarebbero più stati liberi e di conseguenza non avrebbero mai più visto i
propri genitori. I bambini morivano nei ghetti per malnutrizione o li
costringevano a spogliarsi ed entrare nelle camere a gas, dove loro
credevano di fare la doccia, ma dal rubinetto invece dell’ acqua usciva il
gas, che li faceva morire, una volta morti i corpi venivano bruciati nei forni
per non essere scoperti, perché, ricordiamo che tutto ciò era illegale.
Invece i bambini appena nati venivano uccisi all’ istante per cercare di
fermare la riproduzione di ebrei. In tutto si calcola che un milione e
mezzo di bambini vennero uccisi dai Nazisti e dai loro fiancheggiatori, di
queste giovani vittime più di un milione erano ebrei, mentre le altre
decine di migliaia erano bambini Rom, chiamati anche zingari, Sovietici e
Polacchi che vivevano in Germania. La possibilità di sopravvivenza degli
adolescenza era compresa tra i tredici e i diciotto anni circa, i lavori forzati
iniziavano a dodici anni. Secondo il mio parere tutto ciò è stato inutile, i
bambini che colpa avevano di essere nati Ebrei, Polacchi, Rom o
Sovietici…