Intervista a un parente che rievoca momenti vissuti durante la seconda guerra mondiale
1) Ti va di raccontarci qualche momento che hai vissuto durante il periodo della guerra?
– Certo..episodi dolorosi e impressi nella mia mente in maniera indelebile.
2) Ricordi qualche episodio in particolare che ti provoca turbamento ?
– Sì, che a volte dovevamo nasconderci nei sottoscala quando entravano i soldati in casa.
3) Che cosa hai provato in quei frangenti?
– Paura e rabbia..anche la rabbia di sentire alla tv notizie di persone morte sotto le bombe. Paura..tanta
paura da parte mia e dei miei familiari.
4)Hai mai visto un tedesco in giro?
– Beh, sì..tre volte per quel che ricordo. Entrarono in casa per ispezionare e, visto che mio padre era un
uomo di legge ed esponente della politica, volevano sapere notizie su di lui.
5)Hai sentito tu stesso il rumore delle bombe che esplodevano?
– Sì. Ai miei fratelli più piccoli raccontammo che erano fuochi d’artificio. I miei mi chiesero di portarli in
cantina per cautela.
6) Hai perso un familiare?
– No, grazie al cielo! Da noi al sud l’impatto non è stato forte come al nord. Infatti molti parenti a causa di
questioni economiche vennero qui da noi.
7) Avevi capito che sarebbe iniziata la guerra? Se sì..come?
– Sì, i miei genitori parlavano del Duce che si ispirava a quel pazzo di Hitler. Inoltre girava voce
che gli ebrei erano “non puri”.
8) Grazie per la tua testimonianza. Di sicuro non dimenticherai facilmente questa brutta pagina di
storia,soprattutto perché l’hai vissuta di persona!
– Sì..infatti sono qui a raccontare…per non dimenticare!
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Il mio nome è un numero
Sono una pedina in un gioco di scacchi,
sono un numero come tanti numeri,
sono una cartaccia in tante scartoffie.
Non sono me stesso..non sono più io!
Non sono un uomo, ma un oggetto da buttar via!
Non ho un nome…solo un numero!
Dentro di me c’è un fuoco di rabbia,
dentro di me c’è una lacrima di sofferenza,
ma dentro di me c’è una corazza di speranza
e il coraggio è la mia arma!