Di Giorgia Di Pietro – classe II sez. E
Pensieri sparsi in questo giorno primaverile del 2020. Ho perso la cognizione del tempo, mi ricordo approssimativamente dell’ultimo giorno di scuola. Il tempo sembra amplificato in questo periodo di quarantena.
Davvero insolita la vita, siamo passati dal sentirci soli tra la gente al sentirci uniti stando ognuno dentro casa sua.
Questo virus ci ha obbligato a cambiare le nostre abitudini, il nostro stile di vita.
Non è per niente facile non poter vedere le persone care, i nonni, gli zii, i cugini.
Rinunciare alle lezioni di danza.
Non poter frequentare la scuola.
Sto dando tanto valore alla quotidianità che vivevo ogni giorno e che purtroppo ora mi manca tantissimo.
La didattica a distanza è ben altro, apprezzo molto l’impegno dei professori che con il loro lavoro ci consentono di continuare a seguire le lezioni, ci rassicurano con le loro parole e ci dimostrano tutto il loro affetto e la loro stima.
Tuttavia non è la scuola vera: nulla potrà sostituire il rapporto umano che si instaura tra professore e alunno.
E’ proprio vero che quando non si ha qualcosa la si apprezza di più.
Provo tanta nostalgia per ogni piccolo momento vissuto a scuola, a danza, con i miei cari e spero tanto che questa sia solo una parentesi buia della nostra storia, e che non si protragga a lungo.