Gabriella Carone e Anna Raguso– Oggi si è effettuato l’insediamento del nuovo Consiglio comunale dei ragazzi ed io, in qualità di assessore allo Sport, sono molto felice ed emozionata di esplicare questo ruolo importante che mi rende fiera di me stessa.
Sono molto entusiasta perché avrei voluto far parte del consiglio comunale già negli anni passati, ma non avendo abbastanza forza e coraggio, non mi sono mai candidata.
Appena arrivati al comune ognuno si è posizionato ai propri posti: noi assessori, il sindaco, il segretario e il presidente, ci siamo seduti sui seggi a noi riservati.
Ero abbastanza impaurita al solo pensiero di poter sbagliare a leggere o a dire qualcosa,ma allo stesso tempo ero felice ed orgogliosa di essere seduta su quegli scanni dove l’anno scorso c’erano ragazzi piu’ grandi di me, che ammiravo molto e che credevo fossero piu’ bravi. Mi sembrava quasi impossibile ricoprire l’incarico che fino a quel momento era stato rivestito da quei ragazzi.
Dopo sono arrivate le classi che avrebbero assistito alla seduta: erano molto più di quanto pensassi e, per un attimo, questo mi ha intimorito ancora di più di quanto già lo fossi.
Ad un tratto il silenzio ha regnato nella sala e la seduta si è finalmente aperta!
Inizialmente abbiamo fatto il giuramento: quelle parole sono molto importanti e significative per me e per tutti gli altri ragazzi del consiglio.
La prima a prendere la parola è stata la presidente che ha letto i punti all’ ordine del giorno e subito dopo ha dato la parola al sindaco che, dopo aver fatto un’ introduzione, ha lasciato spazio a noi assessori.
Mentre parlavo, vedevo sia gli altri componenti del consiglio sia i ragazzi delle altre classi, i professori e il preside tutti attenti ad ascoltarmi.
Oltre a noi ragazzi delle scuole medie, c’era anche il sindaco ad honorem, Ivan, un bambino di 5 anni, che nonostante la giovanissima età è stato in grado di farsi capire e suscitare un sorriso e tanta tenerezza in tutti noi.
Tante le domande rivolte al rappresentante dell’Amministrazione, ma una, quella per me più interessante, non avuto risposta “ La mafia è un fenomeno presente qui a Gravina? E se sì, cosa si fa per combatterla? “
È stato questo l’unico neo della mattinata.
Alla fine abbiamo suonato “ La leggenda del Piave” e “ La bandiera tricolore” al flauto, seguendo le direttive della prof.ssa Capicciuti che ci dava il tempo con il tamburello.
E’ stato emozionante suonare davanti a tutte quelle persone che ci guardavano attentamente.
Mi sono sentita molto appagata dopo ore passate a studiare quei brani al flauto che inizialmente mi sembravano difficilissimi.
Credo che con questa giornata abbiamo imparato a comportarci bene e a divenire cittadini più responsabili e civili.