Dopo aver perso per la seconda volta Euridice, Orfeo si ritirò in posti solitari, evitando contatti con il mondo esterno. Preso dai sensi di colpa e dall’amore che provava nei confronti di sua moglie, decise di tornare negli Inferi per cercare di convincere Ade e Persefone a dargli una seconda possibilità. I due dèi gli davano sempre una risposta negativa. Però lui non si arrendeva, perciò ritornava ogni giorno supplicandoli. Un giorno Persefone decise di dargli un’altra opportunità. Lo mandò a chiamare e gli fece una proposta: «Orfeo, ho visto il tuo profondo amore nei confronti di Euridice, perciò ho deciso di darti un’altra possibilità. Ogni giorno, per dieci giorni, ci canterai una canzone. Se una di queste canzoni farà piangere mio marito, ti lasceremo andare con tua moglie.» Far piangere il dio degli Inferi era un compito praticamente impossibile. Orfeo però, preso dalla disperazione, accettò la sfida che gli era stata imposta dalla dea. Ogni giorno cercava di comporre delle musiche sempre più commoventi e tristi, mettendo in note musicali i sentimenti che provava per la sua amata. Ade però non piangeva; era come se provasse una quasi totale indifferenza verso i sentimenti che attanagliavano il cuore di Orfeo Arrivò il decimo giorno e Orfeo si recò al cospetto dei due dèi ormai rassegnato all’idea di non rivedere mai più la sua Euridice. Prima di cominciare a cantare, vide nascosta dietro a delle colonne, che formavano il palazzo del dio dei morti, la sua amata Euridice. Ella teneva tra le mani una specie di corona e gli faceva segno di avvicinarsi. «Ho ascoltato tutte le meravigliose composizioni che hai fatto per me e ho deciso di aiutarti in quest’impresa disperata. Ho costruito questo copricapo e l’ho cosparso con delle erbe aromatiche che procurano le lacrime. Quando canterai al cospetto di Ade indossalo, lui subirà l’effetto delle erbe e piangerà» gli disse lei. «Grazie, amore mio. Vedrai che grazie a questo stratagemma presto saremo entrambi fuori di qui.» Detto ciò il cantore si mise la corona in testa e iniziò a esibirsi. Le erbe sul suo copricapo funzionarono: il dio cominciò a piangere. Le due divinità dovettero ammettere la vittoria di Orfeo. Mandarono a chiamare Euridice e la lasciarono andare con lui. Da quel giorno i due ebbero una vita felice fino alla fine dei loro giorni.