di Miriam Rizzo –
Da generazioni che nascono, crescono e muoiono sui marciapiedi a bambini costretti a lavorare per guadagnarsi da vivere, per poi passare dalle spose bambine a tutti quei diritti, come quello allo studio, negati per veri motivi. Tra tutti questi accadimenti quello che non riesco assolutamente a tollerare e non riesco a capacitarmi di come sia possibile che ciò accada è il fenomeno delle spose bambine. Se dovessi esprimere con una parola ciò che provo quando sento parlare di ragazze, che sono mie coetanee e che vengono date in sposa a questi uomini, anzi maschi – perché non meritano di essere chiamati uomini- è disprezzo. Disprezzo per quel padre che accetta che la figlia si sposi con qualcuno che potrebbe essere il padre di questa ragazza solo per assicurare un futuro “dignitoso” a lei e alla sua famiglia. Disprezzo per colui che sposa questa ragazza e che ne approfitta della sua situazione economico-familiare per soddisfare i propri bisogni: bisogni sessuali, parliamoci chiaro! Io mi chiedo: un minimo di dignità non l’avete? Un minimo di rispetto, per questa bambina, non lo portate mai? Ma soprattutto, non vi sentite mai in colpa per ciò che avete fatto e fate ancora? Non credo che tutto questo vi è indifferente, non credo che non vi sentite mai sporchi dentro, non credo che non vi disprezziate mai: potrebbe essere vostra figlia, quella ragazza! Non portate rispetto per la donna e il genere femminile, vi credete superiori a tutte, ma siete solo degli esseri piccoli come un granello di sabbia. Non meritate nemmeno di essere chiamati animali: delle volte, anzi il più delle volte, gli animali sono più buoni e rispettosi di voi. Ripeto, non meritate di essere chiamati uomini!