I partenopei riescono poi a gestire il vantaggio e completano l’impresa: la Coppa Italia torna a Napoli dopo 18 anni, battuto Golia. In un’annata in cui il Calcio Napoli fa fatica, ci pensa il Napoli Basket a risollevare il morale ai partenopei. E ora la squadra di Milicic si avvicina ai Playoff scudetto, per continuare a sognare.
di Renato Visciano
19 febbraio 2006. L’allora Carpisa Napoli vince il primo trofeo della sua vita sportiva: battuta la Lottomatica Roma in finale di Coppa Italia. Poi il baratro. Il 20 settembre 2008 la società fallisce, la squadra è retrocessa in Serie C regionale e la città di Napoli dice addio al basket che conta per ben 13 anni. Cambiano le proprietà, fallimento su fallimento, fino all’arrivo del patron Federico Grassi, che acquista il Cuore Napoli Basket (fondato nel 2016) e lo rinomina Gevi Napoli Basket. Per qualche anno i partenopei galleggiano in B e in A2, fino al 27 giugno 2021: i giocatori di coach Sacripanti vincono in finale di playoff contro Udine e Napoli ritorna finalmente in A1.
Stagione 2023/24. La Gevi riesce a qualificarsi per la Final 8 di Torino, dove le prime 8 squadre della LegaBasket si scontrano per proclamare la vincente della Coppa Italia. Napoli è senz’ombra di dubbio la “Cenerentola” del torneo, quella con meno ambizioni e probabilità di portarsi a casa la coppa. Ma vince contro Brescia, la squadra più in forma del campionato. In semifinale incontra Reggio Emilia, che ha inaspettatamente buttato fuori la Virtus Bologna, candidata numero uno alla vittoria finale insieme all’Olimpia Milano. Reggio conduce per tutto il match, Napoli in difficoltà. Ma Sokolowski, che poi sarà eletto MVP della competizione, non ci sta e mette a segno la tripla che manda la partita ai supplementari. Con una reazione da squadra vera Napoli la ribalta: 87 a 78 ed è finale.
Sarà Gevi – Olimpia, Davide contro Golia, il risultato è ormai già scritto: Milano è squadra di alta Eurolega, con un budget a inizio anno di 35 milioni a confronto dei 4 dell’umile Napoli. “Già essere in finale è una vittoria” dicono alcuni. Ma Tariq Owens e compagni non la pensano così: si gioca per vincere. Ennis si mette sulle spalle la squadra e Napoli regala al suo pubblico una prestazione semplicemente clamorosa, tiene Milano sotto di 5-6 punti per quasi tutta la partita, resistendo agli accorci degli avversari, guidati da capitan Melli, e riallungando in risposta.
Manca poco più di un minuto, la coppa è lì, ad un passo. Shavon Shields, giocatore simbolo dell’Olimpia, ha messo solo 2 punti a referto. Sokolowski lo ha difeso strenuamente sin dal primo minuto, senza lasciargli mai lo spazio per far male. Ma, si sa, i campioni prima o poi si accendono: Mirotic segna dall’angolo, due triple in fila di Shields e Milano è addirittura sopra di 1 con meno di 30 secondi sul cronometro. Tutta la partita in vantaggio per poi perdere in zona Cesarini: la beffa è apparecchiata. 16 secondi da giocare, l’attacco di Napoli è sterile e non ha costruito niente, Pullen è costretto a cercare la soluzione personale. Si alza da tre. Se sbaglia è finita. Tutto il palazzetto trattiene il fiato. La palla entra. Solo retina.