In un tempo lontano c’era un uomo che lungo il suo cammino incontrò
una bella donna. I due si piacquero e si innamorarono l’uno dell’altra e si
incontravano ogni giorno in un bellissimo giardino pieno di fiori ed erba
verdeggiante. In questo luogo trovavano pace e serenità, potevano
parlare, condividere progetti e ascoltare la natura che gli stava intorno.
Dopo molto tempo la donna cominciò a distaccarsi da lui finché un giorno
non si presentò nel luogo dove abitualmente si incontravano. Lui tornò
anche il giorno dopo e quello dopo ancora ma lei non si fece viva. L’uomo
si rese conto che lei non sarebbe tornata mai più e per la disperazione si
inginocchiò sul prato del loro bel giardino e cominciò a piangere, dall’alto
la dea della tristezza sentì e vide la sofferenza di quest’uomo, ammirò il
posto in cui era e si commosse alla vista delle lacrime da lui versate. La
dea decise che questo forte sentimento non poteva essere ignorato e così
le lacrime diventarono acqua e cominciarono a correre in un dolce
ruscello, l’uomo mise radici nel terreno fertile, diventò un albero grande
dai lunghi rami che piangendo accarezzavano l’acqua. Oggi se ci si stende
sulla riva di un lago o di un ruscello si può ammirare la delicata tristezza
che sempre accompagna il salice piangente.
Mattia Dal Corso, 1^G