//MERENDA LETTERARIA – RICORDIAMO LA SHOAH LEGGENDO “OTTO: AUTOBIOGRAFIA DI UN ORSACCHIOTTO” DI TOMI UNGERER

MERENDA LETTERARIA – RICORDIAMO LA SHOAH LEGGENDO “OTTO: AUTOBIOGRAFIA DI UN ORSACCHIOTTO” DI TOMI UNGERER

di | 2021-01-26T21:32:45+01:00 26-1-2021 20:45|Alboscuole|0 Commenti
Alunni classi III A e III C I.C. King plesso di Scuola Primaria  “M. Abbate” di Caltanissetta”// docenti Claudia Balletti e Salvatore Siina// Il giorno della memoria è un giorno di riflessione, è un momento particolare per non dimenticare lo sterminio degli ebrei da parte dei soldati nazisti, durante la seconda guerra mondiale. Noi alunni quest’anno abbiamo preferito scegliere di leggere una storia di amicizia a lieto fine ambientata durante questo periodo grigio e pieno di dolore. Si tratta della fiaba scritta da Tomi Ungerer “Otto: autobiografia di un orsacchiotto”. Il nostro lavoro è stato molto articolato. Con il maestro Salvatore abbiamo letto il testo, elaborato una mappa concettuale di sintesi della lettura, commentato e proposto spunti di riflessione e abbiamo messo su carta i nostri pensieri e disegnato Otto e i diversi momenti della storia. Con la maestra Claudia abbiamo registrato le nostre voci leggendo la sintesi, disegnato un filo spinato da dove volavano farfalle di speranza e i nostri pensieri, inoltre abbiamo prodotto un video del nostro lavoro e infine abbiamo costruito con degli asciugamano il nostro protagonista. Abbiamo pure svolto un lavoro di Educazione Civica sulla democrazia e sui diritti della libertà e dell’uguaglianza.// Ecco di seguito la sointesi della storia:// Il nostro protagonista è un orsacchiotto di nome Otto, il quale racconta in prima persona la storia di un’amicizia nel periodo del nazismo durante la seconda guerra mondiale (1938-1945). In una fabbrica di giocattoli della Germania nazista una lavorante si compiace di aver realizzato un bellissimo orsacchiotto di peluche, con gli occhi di vetro. L’immagine della donna è la prima che l’orsetto vede. Poi viene incartato e messo in una scatola. I genitori di una famiglia ebrea, che vive in Germania, regalano al figlio Davide l’orsacchiotto. Egli è felicissimo e decide di chiamarlo Otto. Davide presenta Otto al suo amico Oscar. I due decidono di coinvolgere Otto a usare i tasti della macchina per scrivere. Si divertono tantissimo con il loro amato peluche. Fanno degli scherzi alla signora Schmidt che abita al piano di sotto, travestendolo da fantasma. I nazisti decidono che gli ebrei devono portare un distintivo sul petto, la stella di David, perché essi vengono considerati di razza impura. Quindi quando camminano per le strade essi devono provare vergogna. Un giorno a casa di Davide arrivano i soldati nazisti e caricano lui e la sua famiglia in una camionetta per trasferirli in un campo di concentramento. Davide affida Otto ad Oscar, il quale si prenderà cura di lui. Scoppia la seconda guerra mondiale, il padre di Oscar è costretto a partire per la guerra come soldato. Tra scoppi e bombe Otto finisce tra le macerie. Si accorge di lui un soldato americano che lo porta con sé. Il soldato americano viene colpito in guerra. Fortunatamente aveva Otto vicino al suo petto. Così la pallottola viene attutita dal corpo dell’orsetto e il soldato si salva.Otto diventa famoso e la sua foto viene pubblicata sul giornale, Il soldato regala la sua medaglia ad Otto. Giunto in America col soldato, Otto viene donato dal soldato alla propria figlia. Ma una banda di teppisti glielo strappa dalle mani, lo distrugge e lo getta nella spazzatura. Viene raccolto e poi affidato a un rigattiere che lo riaggiusta come nuovo.// Sono passati tanti anni… Un giorno un turista di nome Oscar lo vede in vetrina e lo riconosce. E’ Otto! L’orsacchiotto che gli aveva regalato l’amico Davide. Così decide di comprarlo. I tre si rincontrano, Davide racconta che ha perso i genitori, Oscar invece ha perso il papà in guerra e la mamma è morta sotto i bombardamenti. Da quel momento non si lasceranno più. Otto, orgoglioso si mette alla macchina per scrivere e decide di raccontare questa bellissima storia.//   Noi alunni di III C ci siamo occupati della sintesi, dei disegni e delle registrazioni. Eccoci di seguito: Manuel Armatore, Elena Azza, Ginevra Cancemi, Asia Cinconze, Anita Gallo, Marta Gangitano, Karola Garzia, Giulia Giordano, Carlotta Giuffrida, Alessandro Martorana, Pietro Mottola, Valentina Spadaro, Nathan Tramontana, Alessandro Tusa, Andrea Ventura, Veronica Viola. Noi alunni di III A abbiamo scritto le seguenti riflessioni:
  1. Nel mondo ci deve essere sempre la Pace.  (Giulia Andaloro, Gioele Crisafi, Sara Mosca, Giorgia Passaro);
  2. Non è giusto che gli ebrei vengano trattati male: Siamo tutti uguali. (Elena Pilato);
  3. Non è stato giusto lo sterminio degli ebrei! (Ludovica Bellomo, Sofia Dellutri);
  4. Siamo tutti amici e dobbiamo rispettare il prossimo. (Francesco Chiarenza);
  5. Non ci deve essere la violenza, viva la Pace tra i popoli! (Mariachiara Di Pietra);
  6. Siamo tutti fratelli, figli di Dio. (Giovanni Amico, Kristel Cosentino);
  7. Il razzismo deve essere cancellato! (Ginevra Amico, Francesca Giacalone);
  8. L’amicizia viene prima di tutto. (Simone Ferro);
  9. Abbasso la guerra! che quello che è successo non ricapiti più! (Nicole Matraxia);
  10. Non è giusto ingannare il prossimo! (Desire’e Scichilone);
  11. Mai più odio e guerra! (Vittoria Gatto);
  12. Non dimentichiamo quello che è successo affinchè non accada mai più! (Lucia Marotta);
  13. La guerra non aiuta nessuno. (Valeria Mosca);
  14. Non è giusto fare esperimenti sugli ebrei!/La vera amicizia non finisce mai: un giorno i veri amici si rincontreranno;
  15. A cosa serve la guerra? Siamo tutti uguali. (Emanuele Peregrino);
  16. Non è giusto che un popolo attacchi un altro popolo solo perchè pensa che l’altro popolo sia inferiore! (Vittoria Iacona);
  17. Non è giusto che per i cattivi pensieri di uno paghino in tanti! (Gaia Lo Maglio);
  18. Viva la bontà e l’amicizia, è bello giocare tutti assieme! (Samuele Signorello).