di Giada Panunzio – A conclusione della settimana in cui si inserisce ogni anno la Giornata della Memoria, il 31 gennaio scorso si è tenuta presso l’Anmig di Foggia la presentazione del libro “Ciò che di umano resta”, edito dalla casa editrice Pav di Roma, di Maria Luigia Troiano e Federica Zanca, autrici rispettivamente dei testi e delle illustrazioni.
“Ciò che di umano resta” è un piccolo libro in prosa lirica in cui cinque personaggi e un coro di donne raccontano dal proprio particolare punto di vista quella tragedia universale ed emblematica che è stata la Shoah: un giovane, una bambina, uno zingaro, un chimico sognatore, un soldato nazista si avvicendano facendo penetrare il lettore nei gironi infernali delle atrocità di quel tempo infausto attraverso la propria piccola epopea. Le narrazioni sono accompagnate dalle immagini dirette, cupe, a tratti feroci della disegnatrice milanese che costituiscono, in realtà, il punto di partenza del libro, l’ispirazione da cui è partita la scrittrice per lavorare da un punto di vista narrativo su quelle apparizioni mute e perturbanti.
Il coro di donne finale rappresenta, invece, l’uscita dal tunnel, la catarsi, la luce, sia pur flebile della speranza che prima o poi l’uomo cambi rotta e rinunci alla violenza di cui si tingono da sempre le sue mani.
La serata, introdotta dalla presidente della sezione di Foggia, Maria Tella, si è sviluppata, dunque, secondo le intenzioni esplicite delle autrici, soprattutto come un momento di riflessione sulla tematica dell’olocausto, importante e difficile e tuttora di scottante attualità.
Lo scrittore Rosario Vitale ha dialogato con le autrici, stimolando anche il pubblico a un confronto diretto sugli argomenti affrontati, mentre il maestro Salvatore Di Flumine ha letto con un coinvolgimento commovente la propria recensione del libro, concludendo poi la serata con la lettura della sua poesia “Olocausto”.
I vari momenti sono stati scanditi da interventi musicali ad opera di Sandro Consiglio e della giovanissima cantante Rebecca Venafro, che ha interpretato in modo emozionante “Beautiful that way” dal film La vita é bella, e soprattutto dalla lettura recitata di tre delle storie di “Ciò che di umano resta” da parte dell’attrice foggiana Rosa d’Onofrio, che nel silenzio attento della sala è riuscita a coinvolgere mente e cuore del pubblico.
“È stata una serata densa di emozioni”, ha detto qualcuno tra i presenti alla fine alle autrici; e anche : “C’è bisogno di momenti come questi per non dimenticare”.
L’evento è stato, inoltre, un’occasione importante per far conoscere e apprezzare l’Anmig, le sue caratteristiche e la sua sede nella città di Foggia, che sempre più begli ultimi tempi si sta distinguendo come centro propulsore di cultura e di quei valori che dal suo nascere sono stati alla base dell’Associazione. Il pubblico si è sentito a proprio agio nella sala rinnovata e accogliente e in molti hanno espresso il desiderio di partecipare ancora alle iniziative dell’Anmig. Un bilancio della serata positivo su più fronti, dunque, che dimostra come l’attenzione a temi sia pure di non facile consumo, possano essere accolti e seguiti da un pubblico sempre più ampio e variegato.