di Michelangelo Suma classe 1 AE. – Siamo ai Mondiali del 1990 che si tengono proprio in Italia che è qualificata di diritto essendo Paese organizzatore e l’Argentina è qualificata d’ufficio come detentore del titolo dei precedenti mondiali.
Nella semifinale l’Italia sfida nella serata del 3 luglio l’Argentina a Napoli. L’Italia ha vinto tutte le partite e schiera in attacco il capocannoniere del torneo Schillaci. L’Argentina invece è stata ripescata come migliore terza e ha eliminato il Brasile e la Jugoslavia . La partita vede è il dominio dell’Italia fin dai primi minuti. Gli azzurri passano subito in vantaggio al 7.mo grazie a un tapin del solito Schillaci su un tiro di Vialli. Gli azzurri controllano la partita, ma al 68.mo minuto pareggia Caniggia con un colpo di nuca dopo un errata uscita di Zenga.
Così l’imbattibilità di Zenga si ferma al minuto 518.
E’ uno a uno il risultato finale. Nei tempi supplementari l’Italia assedia la porta di Goicoichea senza trovare il gol.
Saranno i calci di rigore a determinare il risultato. Il primo tiro è dell’Italia. Parte Baresi, gol. Serrizuela pareggia. Baggio segna il 2 a 1. Burruchaga fa il 2 a 2. De Agostini, 3 a 2 . Poi il gol di Olarticoechea.
Dal dischetto si presenta Donadoni, tira angolato ma il portiere è strepitoso nel parare la palla. Maradona segna il 4 a 3. Al dischetto va Serena. Ha sul suo piede una palla che scotta. Tira….. e se lo fa parare. L’Italia è eliminata. Sarà soltanto l’inizio di una maledizione dei rigori che ci tormenterà per tutti gli anni ’90. Ci sarà un giovane calciatore piangente che vivrà per altre due volte lo stesso identico scenario. Il suo nome è Roberto Baggio.