Non è facile definire la storia antica del Giappone, isolato per millenni dal continente, in quanto i primi scritti risalgono solo al 712 d.C. Tutto ciò che è accaduto prima viene dedotto in gran parte da reperti archeologici o da miti e leggende. Il popolamento dell’arcipelago nipponico viene fatto risalire attorno al 30.000 a.C. Poi giunsero gli Ainu, una popolazione di incerta origine, in genere ritenuta la vera popolazione nativa del Giappone, che negli anni successivi unendosi con nuove popolazioni, provenienti dalla Corea e da altre dell’Asia, diede inizio a una nuova etnia, gli Jōmon. In seguito popolazioni mongole provenienti dalla Corea e dal sud della Cina si relazionarono e si unirono agli abitanti locali stabilendo nell’arcipelago giapponese una nuova cultura, che portò ad una nuova era denominata Yayoi. A partire dal 250 d.C., il Giappone fu diviso in comunità tribali dette uji, ma i primi segni di unità nazionale cominciarono ad aversi quando ebbe inizio il periodo Yamato. Molti tuttavia fanno risalire la formazione etnica del popolo giapponese a circa il V secolo d.C., quando l’intensificarsi di scambi economici e culturali con la Corea e la Cina portò all’adozione della scrittura cinese. Ciò nonostante, l’influsso culturale dai quei paesi non portò a una colonizzazione oppure a una imitazione linguistica; al contrario si sviluppò una identità etnica, linguistica nazionale. Infatti la lingua ufficiale del paese è il giapponese. Le principali confessioni religiose sono: lo scintoismo, che si fonda sul culto degli antenati e della natura, e il buddhismo. Il cristianesimo è professato da meno del 4% della popolazione. Si ritiene che tutti i giapponesi, eccetto i cristiani, siano scintoisti poiché lo scintoismo è legato alla storia del Giappone. Venne infatti reso religione di stato; tutti i giapponesi, indipendentemente dal loro credo religioso, furono obbligati a praticare il culto nei templi scintoisti. |
Secondo le antiche leggende giapponesi all’ inizio dei tempi fecero la loro comparsa cinque esseri potenti e antichi, i primi Kanji, sia maschio che femmina, sia singoli che multipli, sia bene che male, superiori ad ogni desiderio e a ogni brama. Queste divinità primordiali risiedevano ( e secondo coloro che ci credono, ovvero gli shintoisti, vi risiedono ancora) nel Takama-ga-hara. Il concetto stesso di Kami per i giapponesi è estremamente interessante. Non è ben chiaro se questi esseri possano in qualche modo “morire di vecchiaia” , ma dai cinque kami primordiali si succedettero sette generazioni di divinità, che si conclusero con i fratelli Izanagi e Izanami, considerati il primo uomo e la prima donna. |
Grazie a una mitica Naginata (un’arma ad asta lunga), essi crearono il mondo come lo conosciamo noi, e dal fango mosso da questa arma prodigiosa nacque un’isola che diverrà poi il Giappone, che diverrà la loro dimora. Izanami e Izanagi , sebbene fossero fratello e sorella, decisero che dovevano portare avanti la loro stirpe e, dopo aver deciso di procreare, cominciarono il rito. I primi due figli dei Kami nacquero orrendi, deformi e crudeli, perché fu Izanami (la donna) a prendere l’iniziativa.rapporto Quando toccò all’uomo, invece, tutto filò liscio. |
I mostruosi figli, andarono a formare il terribile popolo degli Oni, gli spietati e giganteschi demoni giapponesi, affamati di carne, stupidi e bramosi di piacere . |
I Primi 8 figli delle due divinità, furono le 8 isole che formano il Giappone, e si perde il conto degli altri figli che vennero dopo dall’ unione tra Izanagi e Izanami, tra cui anche i primi esseri umani. Ad un certo punto, Izanami morì durante il parto, visto che il nascituro era Kagu-Tsuchi, dio del fuoco, con le sue fiamme bruciò a morte la madre. Il povero Izanagi, furente, con la sua spada tagliò il neonato in otto pezzi, i quali andarono a formare gli otto principali vulcani del Giappone. Dal suo sangue nacquero due importantissime divinità- drago: Watatsumi e Kuraokami, rispettivamente dio del mare e della pioggia. |
Incapace di accettare la perdita della sua amata, Izanagi andò nel terribile regno dei morti, l’oscuro Yomi, per portarla via da quel mondo di tenebra e dolore. Qui gli venne detto che avrebbe potuto portarla via, a patto che non la guardasse fino a che non fossero usciti da quel mondo di morte. Ma si scoprì che la donna aveva mangiato del cibo dell’ oltre-mondo, il quale, una volta ingerito, non permetteva a nessuno di poter più uscire dagli Inferi. Izanagi, sconvolto, decise che l’avrebbe vista ancora una volta prima di abbandonarla e, mentre lei dormiva, le illuminò con una torcia il viso; ciò che vide lo fece sprofondare nel dolore più atroce. Izanami, un tempo bellissima, con lunghi capelli neri, una pelle bianca come perla e un corpo snello, era divenuta un essere mostruoso. Bruciata dalle fiamme e corrotta dalle forze infernali, il suo aspetto ora era molto più simile a un abitante dello Yomi che a quello di un Kami. Izanami, accortasi del fatto che era stata scoperta, gettò la maschera: era divenuta la regina di quell’ orrendo mondo, madre di ogni singolo essere infernale. Il marito folle di paura, scappò via, sebbene la sua ex compagna gli avesse lanciato contro il temibile demone del fulmine, un Raijin . La regina dei Demoni, furente contro il marito, gli promise che avrebbe ucciso mille uomini ogni giorno. Izanagi, furente, le rispose che allora lui ne avrebbe creati millecinquecento al giorno, e fu così che la morte piombò sul nostro mondo. Ritornato sulla Terra, Izanagi volle lavarsi dal sudiciume che lo aveva ricoperto ed eseguì un rito di purificazione. Si tuffò in un fiume e soffiandosi il naso originò il dio Susanoo, signore della tempesta e del conflitto; dal suo occhio destro nacque Tsukuyomi , divinità della Luna, e da quello sinistro Amaterasu , dea del Sole. Sebbene all’ inizio fossero marito e moglie, Tsukuyomi e Amaterasu entrarono in conflitto dopo un litigio avvenuto durante un banchetto. Amaterasu non volle più saperne nulla del marito e per questo, da quel momento, nacquero il giorno e la notte. |
Di Ludovica Fiorenza-2^B-