Di MariaPadolino-2^B-
Tanti sono gli antichi e suggestivi mestieri partenopei oggi scomparsi o comunque “trasformati” in versioni più moderne. Tra questi “O ‘sanzaro”, al femminile “‘a sanzara”, indicò in primis il mediatore, l’intermediario per la compravendita di prodotti agricoli e di bestiame. In seguito la mediazione si estese ad altre attività: sanzaro ‘e nòleto (mediatore di noleggi), era chi svolgeva attività di mediazione nel mercato dei noli, intervenendo e agevolando le trattative fra noleggianti e noleggiatori; sanzaro ‘e mare era l’intermediario marittimo, mediatore di noli o di compravendita, di assicurazioni e di altri affari nel campo dei traffici marittimi; sanzaro ‘e terra era l’intermediario per la compravendita o affitto di case e/o terreni. Da ultimo, con un significato ancora più ampio: ‘o sanzaro ‘e matremmonie (procacciatore di matrimonî) poteva essere il mediatore per fittare case o anche quello che procurava matrimoni. A Napoli spetta la genialità di anticipare le attuali agenzie matrimoniali o ancora di più i moderni siti di incontri: ‘o sanzaro non aveva bisogno di nickname, password e PC, indossava semplicemente il suo segno distintivo, le calze rosse, e si metteva subito all’opera per favorire la nascita di nuove coppie.
Costui ebbe il nomignolo di “cazette rosse” in quanto, per una sorta di identificazione con i cosiddetti paglietti, che indossavano il tipico copricapo in paglia nera, per farsi distinguere, indossava calze di color rosso come quelle dei canonici capitolari del Tesoro di San Gennaro i quali spesso si assumevano il compito di far da mediatori fra i “nubendi“.
La parola deriva dall’arabo
simsar ed è giunta nel Mezzogiorno tra il 600 e l’800 dopo Cristo.
Come tutti i mediatori, ‘o sanzaro non agiva certo per la gloria, ma per ricevere compensi, di volta in volta pattuiti, in base al valore e alla difficoltà della trattativa. ‘O sanzaro è andato man mano scomparendo dalla scena dei lavori partenopei, lasciando in eredità il nome del suo mestiere che allegramente viene attribuito a quelle persone che da ogni cosa traggono un’opportunità. Ancora oggi, nella città partenopea, quando qualcuno cerca di procurare occasioni d’incontro affiché due ragazzi si fidanzino per giungere al matrimonio, si suole dire che ha “e cazette rosse” e Che è “nu ruffiano”.
Per quanto sia un mestiere quasi del tutto scomparso, in alcuni quartieri, ancora esiste la figura della sanzara. In genere si tratta di una vecchia abitante del luogo, che conosce tutto di tutti, a cui chiedere consigli per questioni di cuore.