di Antonio Castaldo-3^D
I coronavirus sono virus a RNA che, nell’essere umano, causano infezioni respiratorie lievi, nella maggior parte dei casi, e gravi, solo raramente. Quando infettano l’essere umano, i coronavirus causano solitamente sintomi quali naso che cola, mal di gola, tosse, cefalea e febbre. Non esistono terapie specifiche contro i coronavirus, ma solo rimedi sintomatici; attualmente, peraltro, non esiste nemmeno un vaccino.
In genere, le infezioni da coronavirus riguardano le vie respiratorie superiori (dalla bocca e il naso fino alla trachea esclusa); tuttavia, non è escluso che l’agente infettivo virale possa raggiungere anche le vie respiratorie inferiori (dalla trachea ai polmoni) e causare bronchite o, peggio, una polmonite virale. Il rischio di polmonite da coronavirus è maggiore nelle persone anziane, nei soggetti malati di cuore e nelle persone con un sistema immunitario debole; tale rischio, inoltre, dipende anche dall’aggressività del coronavirus infettante. La trasmissione dei coronavirus nella popolazione umana (cioè tra persona e persona) avviene principalmente in due modi:
- Attraverso l’inalazione delle goccioline volatili emesse dagli individui contagiati dal virus, quando parlano, starnutiscono, tossiscono o respirano. Questa modalità di trasmissione è la più comune e quella che causa il maggior numero di infezioni.
- Attraverso il contatto fisico con mani, superfici, cibi o oggetti contaminati. Per esempio, può risultare determinante: toccare pulsanti, telefoni, maniglie o servizi igienici oppure condividere stoviglie, posate ecc.
L’epidemia è diffusa in ogni continente a eccezione dell’Antartide. I paesi colpiti sono 105 su un totale di 180. In una conferenza stampa in diretta televisiva, Conte ha spiegato che il Governo ha “deciso di adottare misure ancora più stringenti per riuscire a contenere l’avanzata del coronavirus e tutelare la salute dei cittadini”. “Non ci sarà più una zona rossa, non ci sarà la zona 1 e 2 della penisola. Ci sarà l’Italia, un’Italia zona protetta”; “Saranno da evitare gli spostamenti su tutto il territorio, a meno che non siano motivati da questi tre casi: comprovate ragioni di lavoro, casi di necessità o motivi di salute”. Non è scontato che il nuovo coronavirus si diffonderà in maniera sostenuta anche al Sud perché, mappamondo alla mano, si sta notando una diffusione da Est a Ovest e viceversa, piuttosto che da Nord a Sud.
Se si guarda il globo, si vede che il virus, ad esempio, non si è diffuso in Russia, come nemmeno in Africa. Non si sa ancora perché, forse è un fattore legato alle temperature, forse no. Ma è un elemento che ha senso tenere in considerazione. Il bilancio dell’epidemia inesorabilmente si aggrava: a fronte di un numero complessivo di 10.149 casi, sono 1004 le persone guarite e 631 le vittime, oggi 168 vittime in più. Sono 877 le persone al momento ricoverate in terapia intensiva. Ci troviamo in un’ emergenza che richiede la collaborazione di tutti per essere risolta. Da sottolineare è il lavoro che stanno facendo gli infermieri e i medici, i quali ogni giorno mettono a repentaglio la propria salute. Il virus è stato definito pandemia (pan=tutto e demos=popolo), ossia infezione che colpisce tutta la popolazione. Le uniche misure efficaci sono: la distanza sociale, le misure igieniche e il buon senso.
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