di Maria D’Arcangelo – 3^C –
Nelle ultime settimane non si sente parlare d’altro che della pandemia da Covid-19 che, sfortunatamente, ha colpito e continua a colpire tutto il mondo. In particolare l’Italia oggi si ritrova ad essere tra i paesi più contagiati. I casi, purtroppo, aumentano notevolmente ogni giorno e fino ad ora si sono registrati più di 59.000 pazienti positivi, alcuni dei quali necessitano camere di terapia intensiva e appositi macchinari per la respirazione. A causa di una così elevata richiesta di ricoveri, molti ospedali, in particolare nel nord Italia, si sono ritrovati a non poter offrire l’adeguata assistenza a tutti i pazienti, dato l’insufficiente numero di attrezzature mediche. A scarseggiare, in particolare, sono stati i ventilatori, respiratori polmonari che permettono ai pazienti la regolare respirazione, indispensabili per i contagiati più gravi. Fortunatamente, però, in questa situazione così tragica, si sente parlare anche di buone notizie, come l’invenzione resa nota negli ultimi giorni: un doppio ventilatore. Si tratta di un circuito che consente ad una sola macchina di ventilare due persone contemporaneamente, ideata da due rianimatori italiani, il professor Marco Ranieri, direttore dell’anestesia e terapia intensiva del Sant’Orsola di Bologna ed il suo collega Antonio Pesenti, coordinatore dell’unità di crisi terapie intensive al Policlinico di Milano. I due raccontano di aver lavorato tutta la notte, cercando cos’era stato fatto all’estero e consultando altri colleghi, per poi avere la brillante idea. A dare vita al loro progetto è stata l’azienda Intersurgical di Mirandola, che senza neanche un disegno sotto mano, è riuscita brillantemente a realizzarne un prototipo. Successivamente il macchinario è stato portato al Sant’Orsola per essere testato e si è rivelato perfettamente funzionante, dunque ne sono stati ordinati già 1000. I primi verranno mandati in Emilia Romagna, a Parma e Piacenza, ospedali che, nonostante gli sforzi compiuti, si sono ritrovati al limite, poi si proseguirà con la distribuzione in Lombardia. Il professor Ranieri afferma: “Per il Sant’Orsola ne abbiamo ordinate un centinaio, non siamo ancora in emergenza e speriamo di non dover mai arrivare a quel punto, speriamo che il nostro sia stato solo un esercizio teorico. Non siamo in crisi, però potremmo esserlo anche noi se la gente continua ad uscire. Siamo sotto stress, è vero, ma non siamo nel panico. Abbiamo l’ottimismo della volontà e il pessimismo dell’intelligenza”. Ed è con queste parole di speranza che il professore ci raccomanda di restare a casa e seguire le regole di sicurezza, così da limitare i contagi ed evitare il collasso di ospedali e strutture mediche.