Dalle nostre letture, consultazione di articoli di giornale recenti e passati, analisi di report e statistiche abbiamo realizzato che le donne hanno sempre ricevuto maggiore discriminazione rispetto agli uomini.
Nel Novecento la donna, quantomeno nei paesi industrializzati, sembrò avere raggiunto una certa parità di diritti sulla carta, ma non fu proprio così nella realtà. Infatti, a livello sociale, le donne continuavano a subire discriminazioni di genere sotto varie forme di violenza: fisica, verbale, psicologica ed economica.
Sul sito dell’Istituto italiano di statistica abbiamo riscontrato che nel 2020, 166 donne sono state uccise e, a causa della pandemia, questa violenza ha avuto un forte incremento. Le aggressioni avvengono quasi tutti i giorni e in molti casi hanno come conseguenza il ‘femminicidio’.
Con il fine di contrastare tale tendenza, già nel 2008 venne istituita in Italia un’associazione per l’antiviolenza sulle donne con l’obiettivo di aiutare tutte quelle donne che la subiscono.
Ma la storia ci insegna che solo il 2 giugno del 1946 le donne italiane parteciparono per la prima volta ad elezioni politiche e solo a seguito di una grande dimostrazione di coraggio durante la Seconda Guerra Mondiale.
Nonostante tutto, attualmente la rappresentanza femminile nel mondo politico è ancora lontana dal raggiungere uguaglianza con il genere opposto. Il ruolo delle donne nella società odierna è ancora molto differente da quello degli uomini.
Le donne ricoprono molti meno ruoli dirigenziali e, a parità di mansioni e qualifiche, lo stipendio medio di una lavoratrice è inferiore del 37% rispetto a quello di un lavoratore. Bisogna aggiungere che ancora, nella maggior parte dei casi, la gestione domestica è quasi esclusivamente ad appannaggio delle donne.
Tuttavia, a partire dagli anni Settanta sono state fatte molte conquiste dalle donne per il riconoscimento dei propri diritti e dell’eguaglianza con gli uomini: legge sul divorzio, riforma del diritto di famiglia.
Purtroppo le disuguaglianze nel mondo sono ancora tante, ma noi possiamo combatterle insieme e cercare di non consentire più atti e crimini inutili e ignobili. Dobbiamo porci l’ambizioso obiettivo di eliminare tutte le disuguaglianze e gli stereotipi che da centinaia di anni condizionano la struttura della nostra società.
E’ doveroso segnalare anche notizie positive come quella della legge numero 69, approvata nel 2019 e volta a rafforzare la tutela delle vittime dai reati violenti, sessuali e domestici. È stata inoltre istituita al Senato la commissione d’inchiesta monocameraria sul femminicidio. La nostra generazione è chiamata a contrastare le tante ingiustizie presenti nel nostro pianeta e noi, di certo, non ci tiriamo indietro!
Classe 3A