di Francesco Starace –  Siamo a Roma nel 1943, la guerra dilaga in gran parte dell’Europa lasciando alle spalle della gente scenari di distruzione e povertà. Negli stessi anni quattro ragazzini provenienti da famiglie diverse per cultura, religione ed estrazione sociale celebrano l’Amicizia, quella con la A maiuscola! La deportazione di uno di loro ad ottobre dello stesso anno, insieme ad altre centinaia di persone è la miccia che accende in loro il coraggio per affrontare l’avventura più grande della loro vita e, come fossero adulti, decidono di partire con la convinzione di poterlo salvare. Inizia un viaggio fatto di speranza e determinazione, vivranno attimi di terrore e il finale purtroppo non sarà quello sperato. Un film che arriva dritto al cuore di chi lo guarda, lascia in bocca un po’ di amaro, ma fa riflettere su come ancora oggi, a distanza di decine di anni, ci ritroviamo, seppur in altre parti del mondo, ad assistere alle stesse scene di intolleranza e persecuzione nei confronti di innocenti.