In origine regnava il caos e un dio chiamato Cratos era in conflitto con suo fratello Pratos. Il
conflitto durò tanti anni ma finalmente arrivò il giorno in cui Cratos riuscì a sconfiggere suo
fratello. Dopo la battaglia, Cratos si sentiva solo, non poteva più provare emozioni in presenza
di qualcuno.
Mentre gironzolava nel nulla starnutì e dal suo naso uscì un miscuglio di cellule e atomi che
crearono il pianeta Terra e gli esseri viventi. Cratos era molto felice ma nonostante fosse un
essere onnipotente non era in grado di comunicare le sue emozioni con gli umani. Poi pensò a
come fosse riuscito a creare la Terra: con un semplice starnuto.
Così dopo vari tentativi riuscì a starnutire: aveva creato Marte, il pianeta rosso. Il
risultato però, non fu eccellente; infatti essendoci poco ossigeno non poteva essere abitato.
Ma Cratos voleva a tutti i costi comunicare le sue emozioni a qualcuno. Continuò a starnutire e
a starnutire creando altri corpi celesti come Mercurio, Venere, Giove, Saturno, Urano e
Nettuno.
Continuò a fallire e a fallire ma non voleva arrendersi, così creò le stelle dove per comunicare
con i terrestri avrebbe scritto dei messaggi, ma non erano ancora in grado di decifrarli.
Stanco di tutto questo Cratos si isolò e cominciò a piangere e pianse così tanto che esplose e
tutte le emozioni che teneva dentro si sparsero e la sua felicità diventò il sole, la sua
tristezza la pioggia, la sua rabbia i fulmini e la sua serenità l’arcobaleno. Ancora oggi per
trasmettere le sue emozioni usa i fenomeni naturali.
Luca L. I E