–di Andrea Romano di 3° B–
Ultimamente lo “stivale” è stato investito da un’intensa ondata di maltempo che ha causato danni ad alcune città simbolo quali Venezia e Matera. Va ricordato che, ironia della sorte, quest’ultima è stata nominata Capitale Europea della Cultura 2019.
Queste violentissime perturbazioni atmosferiche non hanno dato tregua all’ Italia intera! Penso al Tirolo ed alla Val d’Aosta dove ci sono state numerose nevicate che hanno causato disagi alle reti di comunicazione; alla Liguria che sembra quasi che si stia sgretolando voragine dopo voragine. Ancora al Nord ci sono state alluvioni molto potenti, terribile è stata l’esondazione del fiume Arno a Firenze. Anche il Centro è stato colpito da piogge e forti raffiche di vento, soprattutto a Roma. Nel Sud, invece, si sono allagate le piantagioni del Casertano con l’esondazione del Volturno. In alcuni giorni a Napoli la situazione appariva simile a quella di Venezia, per come le strade si sono allagate a causa dello scadente sistema fognario. Va anche segnalato l’estremo disagio per i collegamenti con le due isole partenopee, investite dal forte vento e da terribili mareggiate.
Venezia e tutte le isole della laguna, Murano, Burano, sono state inondate da un’incredibile alta marea, favorita da venti di scirocco oltre 100 km/h e dalla situazione dinamica meteorologica del riscaldamento globale. Durante la notte tra il 12 e il 13 novembre, nella città lagunare l’alta marea ha raggiunto l’apice di 187 cm : era dal 1966 che non succedeva! L’acqua è entrata ovunque, nei negozi, nelle case al piano terra, fuoriuscendo dai sanitari e dalle prese di corrente, allagando tutta Piazza San Marco in meno di 12 ore e inondando il 70% della superfice di Venezia. La forza dell’acqua è stata tale da scendere giù nella cripta della meravigliosa basilica, completamente allagata. Purtroppo adesso la Basilica di San Marco sta soffrendo di seri problemi strutturali, perché l’acqua che l’invade è salata e quindi crea danni irreparabili, corrodendo soprattutto i mosaici e le pavimentazioni. Sono stati rilevati numerosi danni al Patrimonio artistico-culturale, colpiti il Museo di arte orientale, il Teatro La Fenice e il palazzo di Ca’ Pesaro, nel quale si è verificato pure un incendio. Ma danni incalcolabili si sono registrati anche alle linee telefoniche, agli impianti elettrici e nelle abitazioni nelle quali è stata trovata, nell’isola Pallestrina, la prima vittima: un vecchietto di 78 anni morto per colpa di un corto circuito. Barche e gondole sono ovunque nella città, essendo state trasportate dalla violenza dell’acqua. La criticità della situazione di Venezia è così elevata che il sindaco Brugnaro ha chiesto lo Stato di crisi e un supporto maggiore dal governo. Il Premier Conte ha visitato Venezia per rendersi conto dei danni e ha dichiarato che la costruzione del Mose deve essere terminata al più presto possibile. Si tratta di una complessa opera ingegneristica ideata negli anni ’80 e iniziata solo all’inizio del 2000, essa deve separare la Laguna veneziana dal Mare Adriatico, con lo scopo di creare una diga metallica in caso di alta marea oltre i 110 cm. La data fissata per la completa costruzione,è del 31 dicembre 2021 con un costo di milioni e milioni di euro. Anche l’UE sta contribuendo alla costruzione definitiva del Mose, ma soprattutto aiuti sono stati stanziati per dare la possibilità ai veneziani di tornare alla loro abituale vita.
Non dobbiamo, però, dimenticare Matera che, sempre nelle giornate del 12 e 13 novembre, ha subito gravi danni al centro storico e alla cattedrale , nella città sassi e detriti si sono sparsi ovunque ,mentre le strade si sono trasformate in fiumi. Il sindaco Raffaello de Ruggieri afferma che i danni ammonterebbero a 8 milioni di euro.
Due città incantevoli ridotte in un ammasso di macerie e detriti! Dovremmo riflettere e vergognarci tutti noi italiani e pensare che siamo proprio noi gli artefici di questo disagio idrogeologico che ,colpo dopo colpo, sta generando lo sgretolamento della nostra penisola, una pepita d’oro che brilla sempre meno.
Mi vergogno tanto di uno Stato che, quando si tratta di cose serie come queste, deve sempre intervenire a cose già avvenute, nonostante sappia della necessità di monitorare e di agire preventivamente.
Sono sempre più convinto che sia necessario intervenire presto, in maniera saggia e matura per dimostrare al mondo intero che siamo fieri del nostro Paese. Cerchiamo di iniziare dalle piccole cose quotidiane per poi passare a quelle più grandi, tutti insieme! Rendiamo l’Italia com’era una volta, com’è sempre stata, apriamo gli occhi e rendiamoci conto che abbiamo un Patrimonio Culturale che chiunque ci invidia e che non può essere abbandonato e distrutto solo per pigrizia e cattiva volontà!!!