Nel niveo cielo dove stormi di nerastre ali rincorrono,
al mutar dolce e silenzioso delle eterne stagioni,
candide forme di nuvole che sulla terra disegnano contorni
di ombre e giochi di luce tra bimbi curiosi col naso all’insù,
io cerco te, il mio infinito, te che sei la mia eterna stagione,
dolcezza scolpita sempiterna nel mio piccolo cuore che,
dal mio primo sussurro al mondo e alla vita ,
si è aperto al tuo che di carezze, canzonette e coccole
ha riempito i miei giorni spensierati e giocosi,
asciugando, con la tua rugosa mano, le lacrime di capricci
di bambino che da te, nonno, accoglieva della vita la severa lezione.
E quando il cielo va a riposare lasciando il posto al manto stellato e misterioso
della notte, ti cerco nell’infinita’ delle stelle, tra le più luminose e belle,
mentre nel cuore un battito d’amore va a cullare il pensiero della tua lontananza.
C. F. III E