di Lando Isabella, Classe 2^ B. – Nel mondo della moda ancora oggi si parla della famosa stilista che ha contrastato novando e rivoluzionato i vecchi canoni dei vestiti femminili permettendo al corpo femminile di potersi muovere più liberamente. Sicuramente avrete capito che mi sto riferendo all’indimenticabile Gabriele Bonheur Chanel morta a Parigi il 10 gennaio 1971. La creatrice della famosa Mason Chanel era nata il 19 agosto 1883 in un ospizio dei poveri nel piccolo Comune francese di Samour. Il padre Henri-Albert Chanel era un venditore ambulante e la madre Jeanne De Volle era una cucitrice. Gabrielle ebbe una brutta infanzia segnata dalla prematura morte della madre e subito dopo dall’abbandono del padre. Dopo gli anni di affidamento alle suore, circondata da donne con abiti austeri, Gabrielle incominciò a sviluppare il suo interesse per la moda, infatti al compimento dei 18 anni lasciò il convento ed iniziò a vivere la propria vita. Lavorò sia come commessa in un negozio di Moulins e sia come cantante di Cabaret. Nel locale in cui si esibiva spesso cantava la canzone “Qui qu’a vu Coco” ed è proprio per questo che la gente attorno a lei confidenzialmente iniziò a chiamarla “Coco”. Nel medesimo locale incontrò e s’innamorò di Etienne de Balsan, figlio di imprenditori tessili. Poco dopo fu invitata a vivere nel castello dei Balsan, dove cominciò presto a creare cappelli per Etienne e per tutto il suo entourage. Le sue creazioni ottennero ben presto molto successo e furono richieste sempre più, così nel 1908 Coco si trasferì prima a Parigi e poi a Biarritz, dove nel 1916 aprì un salone di alta moda. A quel tempo la moda per le donne era fatta di corsetti, gabbie e crinoline. Da quel contesto così rigido, Coco decise di attuare una sua proposta rivoluzionaria creando dei nuovi modelli dalle forme semplici e morbide, ma al tempo stesso eleganti. I suo grande successo arrivò nel 1926 quando la rivista Vogue pubblicò le sue bozze di un abito nero, il ‘Little Black Dress’: si trattava di un abito elegante, versatile e facile da abbinare ad altri capi. Coco prese l’idea di quest’abito dal dipinto “Madame X” del famoso artista Sargent. Data questa innovazione di abito per la donna, per la prima volta in assoluto, il vestito nero non venne più considerato un capo da utilizzare in occasioni di lutto, ma un abito alla moda. La rivista Vogue in quell’anno definì il ‘Little Black Dress’ un’uniforme per tutte le donne poiché si rivelò un mezzo in grado di trasmettere valori sociali anche grazie alla sua economicità dei costi. Tutt’oggi le donne nel mondo hanno sempre un abito nero nel guardaroba. Per la sua maestria tecnica e per l’accentuato gusto nel saper creare eleganti abiti di moda Coco Chanel, se fosse esistita nei giorni nostri, l’avremmo certamente definita un’abile networker.