Martina Di Taranto- Non hai rispettato lo stop. Sei passata in volata con la tua giacca di finto lupo, gli auricolari del walkman pressati nelle orecchie. Aveva appena piovuto e presto sarebbe tornato a piovere. Oltre le ultime fronde di platani, oltre le antenne, gli stormi affollavano la luce cinerea, falcate di piume e garriti, chiazze nere che oscillavano, si sfioravano senza ferirsi, poi si aprivano, si sperdevano, prima di tornare a serrarsi in un altro volo.
In basso, i passanti avevano il giornale o anche sollo le mani sulla testa per proteggersi dalla grandine di sterco he pioveva dal cielo e s’accumulava sull’ asfalto insieme alle foglie bagnate cadute dagli alberi, spargendo in giro un odore dolciastro e opprimente che tutti avevano fretta di lasciarsi alle spalle.
Tu hai continuato indifferente. Imperterrito è stato il suono del clacson della macchina che aumentava la velocità e non riusciva a fermarsi. In mezzo alla strada c’era un lago e l’auto ha creato una pioggia violenta che ha inzuppato chiunque si trovasse nelle vicinanze.
Hai preso anche quel maledetto affare al centro dell’incrocio, eri un albero nel deserto, poi un piccolo animale indifeso in mezzo ai lupi.
Hai visto un abbaglio e subito dopo si è udito un forte botto, non hai potuto farci più nulla, il lupo era più grande di te.
Presto ha iniziato a spargersi una macchia scarlatta.
I cani hanno preso ad abbaiare e i padroni facevano fatica a mantenere il guinzaglio, erano tutti attirati dall’odore del sangue.
L’autista dell’auto era una pagina bianca di un foglio ancora pulito, era in stato di shock, proprio come tutti i passanti intorno, c’è stato solo un leone coraggioso che è riuscito a prendere il cellulare in mano e a digitare il numero dell’ambulanza.
Appena pochi minuti più tardi si è iniziato a sentire un rumore che accresceva e diventava sempre più assordante. Era l’ambulanza. Sei svenuta e gli infermieri ti hanno portata proprio qui in questo ospedale.
In città può succedere di tutto, non può esserci un attimo di distrazione, bisogna stare sempre attenti, anche al più piccolo rumore che sentiamo, perciò non usare più gli auricolari e stai attenta.