di Sara Pavan (classe 3^A) –
“Sentiamo che non possiamo essere felici se a scuola gli altri ragazzi ci hanno un po’ disprezzato. Faremmo qualunque cosa per salvarci da questo disprezzo: facciamo qualunque cosa”. In questa parte del brano, letto in classe, “Siamo entrati nell’adolescenza quando…” l’autrice Natalia Ginzburg cerca di sintetizzare il difficile rapporto con i compagni durante l’adolescenza: in questo periodo della vita, il nostro rapporto con gli altri è difficile, ma con i nostri coetanei alcune volte può essere ancora più complicato, contorto e controverso. Infatti gli adolescenti di oggi hanno bisogno di essere capiti da qualcuno e tante volte nella loro mente stabiliscono che quel “qualcuno” debbano essere proprio i propri compagni.
A questo punto si fa di tutto per essere accettati e presi in considerazione dagli altri: si cambia modo di vestire, pettinatura, comportamento se è necessario e tante volte si raccontano bugie sulla propria vita solo per piacere agli altri.
In alcuni casi questo metodo funziona e si viene accettati, ma in altrettanti casi i nostri compagni ci prendono ancora meno inconsiderazione: arrivati a questo punto ci sono persone che tornano indietro, decidendo di rimanere se stesse, e altre che alzano il livello pur di attirare l’attenzione, rischiando la vita o rimanendo segnati per sempre.
Nel mio caso, essendo una ragazza appena entrata nell’adolescenza, non è così importante, almeno per ora, avere successo tra i compagni a tutti i costi, ma comunque capisco che per alcune persone sia veramente essenziale per la loro felicità.
Quello che penso ora, e probabilmente sarà diverso da quello che penserò tra 3 o 4 anni, se diventerò una ragazza alla ricerca del successo tra gli amici, è che dobbiamo rimanere noi stessi dal primo all’ultimo giorno della nostra vita e nessuno mai meriterà che noi cambiamo per lui: se vogliamo cambiare qualcosa del nostro aspetto esteriore o del nostro comportamento sta solo a noi decidere di farlo, senza costrizioni da parte di nessuno!