“A volte nella musica si trovano le risposte che cerchi, quasi senza cercarle. E anche se non le trovi, almeno trovi quegli stessi sentimenti che stai provando. Qualcun altro li ha provati. Non ti senti solo.” (A. D’Avenia)
La musica, in tutte le sue forme, é un importante mezzo per sfogarsi, per rilassarsi, e soprattutto per gli adolescenti, una ragione di conforto, discussione ed un modo per conoscersi e divertirsi all’interno del gruppo.
Nel mondo della musica vengono pressoché distinti due ruoli, entrambi fondamentali, l’ascoltatore e il produttore musicale.
Il ruolo del produttore comprende più compiti solitamente svolti da più persone.
A seguito di una rapida e casuale consultazione tra i ragazzi della nostra scuola é venuto fuori che la maggioranza ha il ruolo di ascoltatore, anche se tanti adolescenti sono affascinati dalla vita da produttore musicale, ma che per diversi motivi (poca sicurezza di sé, o scarse possibilità) non hanno potuto intraprendere questa strada.
Chi beneficia della musica é soprattutto l’ascoltatore, ruolo idi cui fa parte anche il sottoscritto praticamente dall’età di quando era un bebè: sono passato dalle famosissime canzoni dello Zecchino d’oro, utilizzate da mia madre con la speranza che smettessi di piangere, ai numerosissimi brani di icone musicali degli anni ‘80 in compagnia di mio padre ascoltati nel tragitto per arrivare a scuola, alla musica moderna di adesso che ascolto ancora più degli anni scorsi, musica piena di sfumature e stili diversi.
Nonostante il target musicale differente che seguo oggi una cosa che evoca dentro di me sempre tanto stupore sono i ricordi che possono riaccendere in me le prime note del “ Il coccodrillo come fa?” oppure “Quando” di Pino Daniele. Ecco perché alla domanda “ Qual é la tua canzone e/o cantante preferito?” ho una difficoltà enorme nel rispondere, dato che le mie preferenze dipendono soprattutto dal mio stato d’animo in quel momento.
Il bello e il brutto di una traccia musicale, infatti, sono le differenti “vibes” che puó trasmettere, termine giovanile che letteralmente viene tradotto con “vibrazioni” ma puó essere tradotto nelle “sensazioni” che in questo caso trasmette una canzone. Le sensazioni di una canzone peró in alcuni casi possono essere anche di dolore, come il ricordo della mancanza di una persona cara, o il racconto tramite parole di una sofferenza interiore che stiamo affrontando, ma anche i legami con delle persone che vorremmo superare o che forse abbiamo già superato ma che con una canzone ritornano più accesi che mai. Personalmente da un po’ di tempo, sto cercando di realizzare una sorta di libreria dei miei ricordi tramite le canzoni, ho racchiuso tante canzoni in delle playlist che in un certol periodo mi andava di ascoltare, riuscendo così ad unire tante canzoni, diverse e alla portata di tutti, in un mio ricordo intimo e personale.
La musica, peró, può essere utilizzata anche in altri modi, come lanciare un messaggio comune oppure come protesta. Dopo l’invasione della Russia in Ucraina ho visto tantissimi striscioni o manifestazioni di proteste verso tutto quello che stava accadendo, ma un momento che non dimenticheró mai, anche solo avendolo visto dalla TV e non dal vivo, é stato, quando prima di Juventus – Inter, uno dei match più importanti dell’intero campionato, l’intero stadio formato da più di 40 mila persone, é stato in totale silenzio per ascoltare le note di “Imagine”, celebre brano di John Lennon , cantato dalla cantante italiana Gaia e da Kateryna Pavlenko leader di un gruppo musicale ucraino, come segno di pace. Sono stati momenti dove a vincere é stata l’emozione, che ha preso anche alcuni calciatori emotivamente coinvolti, mostrando grande sensibilità. É di facile comprensione quindi che l’utilità della musica non é finalizzata solo al divertimento, ma possiede anche un valore educativo e sociale.
LUCIANO GOLIA (5^ C)
L’IMPORTANZA DELLA MUSICA PER I GIOVANI
di IL GALLO STRILLONE ON LINE - AVERSA (CE)|
2022-04-14T12:38:12+02:00
14-4-2022 12:28|Alboscuole|0 Commenti