di Nicole Longobardo (classe 2^G) – L’immigrazione è un tema di attualità molto delicato che interessa il nostro Paese, poiché esso si trova proprio sulla rotta dei flussi migratori dell’Africa e del Medioriente. Quotidianamente siamo in contatto con immigrati e questo fatto ci pone degli interrogativi. Lo straniero, specie se in condizioni disagiate, con la sua sola presenza mette in discussione la nostra identità: porta con sé un altro mondo, delle differenze che a volte facciamo fatica ad accettare.
Una delle reazioni più consuete è la diffidenza, che può portare ad atteggiamenti razzisti. Anche gli italiani sono stati un tempo emigranti per altri Paesi, in particolare America e Argentina. Il punto è che i popoli da sempre si sono spostati da una parte all’altra del mondo, in cerca di migliori condizioni di vita. Guerra e povertà sono le prime cause. Ma molte persone, provenienti dall’Albania, hanno trovato nel Mediterraneo una “tomba” in seguito ai continui “viaggi della speranza”. Tra i vari motivi che hanno condotto alla situazione attuale sul tema dell’immigrazione, il più importante riguarda forse il cambiamento delle normative.
Nel caso specifico dell’Italia, la situazione è paradossalmente cambiata con l’attuale Governo. La questione non è un argomento nuovo nel dibattito politico. Infatti il ridotto numero di di sbarchi avrebbe potuto consentire al Governo in carica di avviare un serio piano di gestione dell’immigrazione. Ciò avrebbe favorito sia una maggiore integrazione, sia uno stimolo alla crescita economica sfruttando la nuova forza lavoro. Ma aver dato spazio alle paure, soprattutto alla “paura dell’altro”, non consentirà, purtroppo, di raggiungere né l’uno, né l’altro obiettivo.