Caro nonno,
sono otto anni che non ti vedo, non ti sento e non ti parlo, così ho deciso di scriverti questa lettera. Sai, sono cresciuta molto in questi ultimi anni e la tua è stata proprio una mancanza incolmabile. Ho raggiunto il terzo anno della scuola media ho fatto una delle scelte più importanti per il mio futuro, questo, sempre senza di te. Non voglio rinfacciarti la tua assenza perché, in fondo, neanche tu volevi andartene; ma voglio informarti di quanto la tua presenza sarebbe stata fondamentale nella mia vita. Sai, anche se non c’eri ho continuato per anni a dedicarti infiniti lavoretti in occasione della festa dei nonni, sono tutti conservati nel mio cassetto. Però di una cosa sono certa, e un po’ mi dà conforto, che due persone non si possono dividere finché esisterà il ricordo. Vorrei ricordarti che mi manchi sempre, che penso a te costantemente e che immagino e ricordo il tuo profumo quasi continuamene. Vorrei informarti che anche se sono otto anni che un pezzo del mio cuore è volato via, un pezzo di cuore di cui, ricordo a stento i lineamenti, sei il mio primo pensiero quando, in macchina, guardando fuori dal finestrino, ascolto una canzone di cui a malapena so le parole.
Gli altri dovrebbero davvero credermi, so bene cosa vuoi dire veder la luce svanire dagli occhi di chi ami. Ma io lo so che noi non ci siamo persi mai, neanche quando te ne andasti ed io nascondevo le mie lacrime. Ricordo ancora la frase che mi ripetevi sempre: “scrivi i tuoi sogni e vivi intensamente che dopo una lacrima il sorriso vale sempre il doppio”. Quindi io, in questo momento, ti dico che ho nelle mani tutti i tuoi consigli e che li stringo forte quando tu mi manchi.
In certi momenti mi manchi così tanto che ho paura di non farcela. In alcuni momenti penso a come sarebbe stata la strada con te accanto. A come sarebbe stata quella stanza di casa, che senza te sembra più vuota. lo ci penso. E spero di non scordarmi il petto su cui poggiavo stanca. Ma ti giuro che sarai sempre e solo tu la mia stella guida, una stella che vive di luce propria e continua a brillare;sarai sempre e solo tu il confine tra vivere ed esistere. Credo tu sappia quanto è difficile per me esternare le emozioni, ma in questa lettera mi sto mettendo a nudo, mi sto spogliando di ogni vergogna, paura e debolezza. Per la sottoscritta è difficile, ma in questo preciso istante, con le lacrime agli occhi, rivivo sul mio orizzonte di carta i momenti in cui c’eri e, se fossi ancora qui con me sarei entusiasta di farti vedere che la lezione d’amore che mi hai insegnato io l’ho imparata bene.
Quante cose che non so, quante cose che ti chiederei, non riusciresti nemmeno ad immaginarle. Le ricordo ancora le brutte notizie che mi davi, mi facevano crollare il mondo addosso. Me le annunciavi nascondendo un sospiro per non mettermi ansia. Poi, mi dicevi te la caverai anche questa volta, asciugando una lacrima dalla mia guancia. Ad oggi ti dico che ho tante persone accanto, tranne l’unica che voglio davvero. Mi hai insegnato a perdere, mi hai insegnato a vivere ed ora devo farlo anche per te. Mi hai insegnato a sognare ad occhi aperti ma come faccio se non sei qui con me? Tutti dicono che passerà, lo so, ma ha lasciato un vuoto dentro di me. Tra i miei ricordi e polvere ci sono ancora tutti gli sforzi che hai fatto per un giorno in più, ma sai che ti dico? Il tuo giorno in più lo vivrò io, sarà un giorno spettacolare; sarà il giorno in cui realizzerò il mio sogno. Per permetterti di vivere il tuo giorno in più ti faccio una promessa: darò sempre il mio massimo, fino a superare i miei limiti. Sono sicura che così facendo ti darò un’opportunità per abbassare gli occhi verso me e guardandomi soddisfatto penserai “questo è il mio giorno in più, sono orgoglioso di te”. Ti annuncio che sarai sempre nei miei sorrisi e che a lungo termine ti dedicherò le mie vittorie. A otto anni di distanza ti dico che avrei bisogno di abbracciarti ora, di farlo adesso mentre il tempo vola; ma so che non è possibile, mi limito a chiudere gli occhi stringendo una tua fotografia.
A volte ho paura. Ho paura che mi mancherai per sempre; ma poi ricordo, ci sarai sempre, dietro ogni viso, dietro ogni abbraccio, dietro ogni ti voglio bene urlato al vuoto; come una vecchia presenza.
Ti saluto con le guance rigate di mancanze, ti voglio bene nonno.
Tua Giorgia.