L’origine della ricetta dei taralli viene fatta risalire al 1400, ai periodi di in cui la carestia imperversava in regione.
La leggenda narra che il primo tarallo fu impastato da una madre che, non avendo nulla con cui sfamare i propri figli, provò a lavorare quel che aveva nella sua dispensa: farina, olio extravergine di oliva, sale, vino bianco, una serie di prodotti che nelle dispense pugliesi non manca mai.
Creò un’impasto che venne appiattito in due striscioline sottili, dando loro l’aspetto di un anello che, dopo essere lasciato lievitare, venne cotto in forno.
Il risultato fu sorprendente, dettando l’inizio di una tradizione che dura tutt’ora.
Le origini del suo nome però sono tutt’ora incerte: alcuni pensano possa provenire dal latino “torrere” che significa abbrustolire, altri sostengono che debba il suo nome all’italico “tol” insieme al franco “danal” che indica in un passato il pane arrotolato tipico oltre le Alpi. M. Fabiano, A.C. Prattichizzo 1^H