di Lorenzo Cruciani, Davide Marino e Riccardo Russo- Oggi la nostra scuola ha ospitato due importanti personalità venute a parlarci di legalità: la signora Matilde Montinaro, sorella di Antonio Montinaro, caposcorta del giudice Falcone, e il Procuratore di Crotone Giuseppe Capoccia. Durante il suo intervento, la signora Montinaro ha raccontato della vita del fratello, della persona carismatica che era, del suo rapporto speciale con Giovanni Falcone. Un legame talmente speciale da rinunciare al suo giorno libero, quel fatidico 23 maggio 1992 in cui avvenne la strage di Capaci che mise fine alla vita di entrambi. Ascoltare questo racconto ha fatto rivivere a noi studenti, anche se indirettamente, quel tragico evento e ci ha permesso di immedesimarci nella famiglia di Antonio che si è vista cambiare la propria vita bruscamente. Il Procuratore Giuseppe Capoccia, attraverso il suo intervento, ha sottolineato l’importanza delle regole e delle conseguenze in assenza di esse, analizzando così un aspetto più attuale e tecnico. Ha fatto esempi alla nostra portata come il gioco del calcio, le regole consentono di giocare e di stare bene. “Neminem laedere”: dobbiamo fare ciò che vogliamo essere e nel rispetto del prossimo, non ciò che ci piace. I Romani parlavano di tre semplici regole che consentivano una civile convivenza: 1) Vivere onestamente, 2)Dare a ciascuno il suo, 3) Non fare del male agli altri. In poche parole la legalità altro non è che l’aria che ci fa volare. Entrambi hanno poi risposto alle domande poste dagli studenti. In risposta ad un quesito sulla strage dei migranti recentemente accaduta, il Procuratore ha garantito il suo totale impegno a far luce sulle cause della vicenda.