Le meraviglie della natura
La storia ci insegna che le scoperte più straordinarie avvengono sempre per caso. Nel lontano 1862
lo studioso naturalista Darwin ebbe la geniale intuizione di ipotizzare l’esistenza della farfalla
notturna Xanthopan morganii (un piccola falena appartenente alla famiglia delle Sfingi, dette anche
“farfalle colibrì” per il volo simile ai noti uccelli che vivono nel Sud dell’America). Tra le
molteplici passioni di Darwin c’erano le orchidee. Quell’anno ne ricevette alcuni esemplari
provenienti dal lontano Madagascar. Una di queste (l’Angraecum sesquipedale, conosciuta come
orchidea cometa) suscitò il suo interesse per la eccezionale lunghezza del suo nettario e subito si
chiese che struttura potesse avere mai una farfalla in grado di impollinarla. Da scienziato iniziò
un’attenta osservazione del fiore e annotò la particolarità dello sperone nettarifero vale a dire la sua
lunghezza che raggiungeva ben 11 pollici e mezzo pari a 29,21 cm. Darwin sapeva benissimo che i
fiori tendono a produrre nettare piu’ in profondita’ per far sì che gli impollinatori debbano entrare
per forza in contatto con il polline cercando di raggiungere il nettare. Infatti, se quest’ultimo fosse
disponibile in superficie, molti insetti potrebbero raggiungerlo senza entrare in contatto con le
antere, momento importante per il processo di impollinazione. Formulò, dunque, l’ipotesi che
doveva esistere una falena con una spiritromba incredibilmente lunga per accedere al nettare situato
così in profondità. La possibilità di raggiungere il nettare offriva a queste falene una fonte di cibo
raggiungibile senza competere con altre specie che, dotate di spiritromba più corta, si alimentavano
di preferenza su altri tipi di fiori. Darwin pensò anche che la relazione tra questa orchidea e la sua
falena impollinatrice dovesse essere così specifica che, se si fosse estinto l’insetto, si sarebbe estinta
l’orchidea.
Qualche anno dopo, il naturalista Wallace, giunse alle stesse conclusioni di Darwin scrivendo che
una falena del genere dovesse esistere in Madagascar e che doveva trattarsi certamente
della Xanthopan morganii (nota all’epoca col nome di Macrosila morganii). Soltanto nel 1903
l’insetto fu trovato in Madagascar dagli entomologi Lionel Walter Rothschild e Karl Jordan. La
conferma definitiva venne però molti anni dopo. Diversi filmati e fotografie effettuati tra il 1997 e il
2004 riprendono l’insetto mentre succhia il nettare dall’orchidea cometa e porta con se’ del polline.
Quando la falena raggiunge l’orchidea, riconosce la specie dal profumo, successivamente
indietreggia in volo di una trentina di cm ed estroflette la sua lunghissima spiritromba e torna in
avanti spingendola dentro lo sperone dell’orchidea. Inoltre l’orchidea si apre solo di notte, nelle ore
in cui la Sfinge entra in attività. Dunque le due specie hanno esercitato una pressione selettiva
reciproca. Nel corso dei decenni sono state esposte altre teorie circa i rapporti evolutivi tra orchidea
e Sfinge e del loro processo di coevoluzione. E’ in realtà possibile che il percorso evolutivo di
queste due specie sia il risultato di più cause, e c’è sicuramente ancora altro da scoprire. Il lavoro
dei ricercatori è interminabile, il nostro pianeta ha ancora molto da offrirci e da insegnarci basta
continuare a volare sulle ali della curiosità. Impegnamoci a scoprire e non a distruggere. Dunque, il
mio invito alle Nazioni è quello di armarsi di ricercatori e non di soldati!
S.S 1A