- Optare per formare meno imballaggi che sono avvolti da molti strati di fogli di plastica per proteggere il loro contenuto
- Scegliere il vetro al posto della plastica, nel caso di contenitori di liquidi in genere: bibite, acqua minerale, detersivi e altri
- Riciclare e adottare la raccolta differenziata, per evitare che i prodotti di plastica vengano mischiati con altri materiali e per avere già la sua selezione per poi essere portata nei centri di smaltimento e riciclo.
di Eva di Boccato, Classe 2^ C e Valentina Diana; Classe 2^ B. – Cari lettori e lettrici della nostra testata giornalistica online Foscarini News, in quest’articolo vi presenteremo un argomento molto importante che preoccupa tutta la popolazione di oggi e cioè della plastica. La quale finisce nel mare e forma le isole di plastica. Queste isole purtroppo sono un enorme accumulo di rifiuti galleggianti nell’Oceano, composto da materiale plastico e da altre tipologie di rifiuti. La domanda che ci facciamo è: “Quali sono le cause delle isole di plastica ?” – Ebbene, le isole di plastica sono degli accumuli di plastica, di metalli leggeri e residui organici, che si depositano nel mare, pertanto la loro causa principale deriva dalla produzione delle grandi industrie che in maniera irresponsabile scaricano i loro rifiuti nel mare. Una seconda domanda è: “Quante sono le isole di plastica e quali sono?” – Nel mondo esistono 7 isole di plastica principali. In Italia ne abbiamo una: ‘l’isola di plastica nel Mar Mediterraneo’, che è stata scoperta di recente. Quest’isola di plastica si forma ciclicamente fra l’Isola d’Elba e la Corsica e si estende per chilometri. Altra domanda: “Che danni provoca la plastica agli animali?” – Ebbene sì, come avete appena letto, la plastica non provoca solo danni all’ambiente, ma anche agli animali perché i suoi frammenti ingeriti dagli animali che li scambiano per cibo, i quali provocano lesioni che spesso determinano la loro morte, soprattutto per le tartarughe marine. Per fortuna qualche pescatore le trova in fin di vita, le raccoglie e le porta nei centri di cura. Dopo il loro completo recupero vengono lasciate libere e riprendono la loro vita marina. Ancora una domanda: “Come fanno le isole di plastica a galleggiare?” – Queste isole sono formate da vari strati di canne intrecciate della totora, che è una pianta acquatica molto forte e che cresce spontaneamente nell’enorme zona paludosa che va dagli Stati Uniti alla Terra del Fuoco, la quale appartiene alla alla famiglia Cyperaceae e quindi permette a queste isole di galleggiare. Fortunatamente abbiamo delle soluzioni per evitare la formazione di queste isole come ad esempio: