La disintossicazione da sostanze d’abuso è possibile, ma è necessario non essere soli in questo percorso. Abbandonare l’uso di una droga è molto difficile e richiede almeno un supporto psicologico, oltre ad una forte motivazione e all’aiuto di uno dei diversi centri di prevenzione e di disintossicazione presenti su tutto il territorio nazionale.
Spesso può essere necessario l’uso di uno o più farmaci che aiutino a superare le sensazioni spiacevoli, psicologiche e fisiche connesse con la dipendenza. Purtroppo non esiste ancora una medicina miracolosa capace di annullare il desiderio della droga, anche se diverse sostanze sono ancora in sperimentazione. Una sostanza molto discussa, che viene usata come sostituto dell’eroina contro le sindromi di astinenza, è il metadone. Sembra che abbia un effetto più duraturo dell’eroina (basta una somministrazione al giorno) e che, somministrato oralmente, non ha gli effetti euforici dell’eroina che aumentano la tossicodipendenza. L’uso di questa sostanza e la graduale sospensione può aiutare ad uscire dalla dipendenza, ma non previene possibili ricadute.
Per avanzare un percorso di trattamento, gli operatori devono saper leggere a 360 gradi i problemi della persona tossicodipendente e non fermarsi ai soli aspetti sanitari. Vi è infatti la necessità di comprendere bene tutte tre le dimensioni: sanitaria, psicologica e socio-relazionale. È necessario, inoltre, dare priorità all’interesse e allo sviluppo di attività per il reinserimento sociale e lavorativo dei tossicodipendenti.
Tutto questo si può realizzare attraverso l’attivazione di programmi e corsi di formazione professionale che permettano concretamente al tossicodipendente di recuperare. Le possibili strade da intraprendere per affrontare la disintossicazione ed uscire dal tunnel della dipendenza, sono i SerT, le comunità terapeutiche, le unità di strada e diversi tipi di psicoterapia.
Ci sono molte comunità di recupero per tossicodipendenti in Italia e una delle più importanti è il centro Narconon Alfiere, che da quasi 30 anni opera su tutto il territorio nazionale, accogliendo persone di tutte le età con problemi legati all’uso di droga.
La comunità di recupero per tossicodipendenti Narconon Alfiere è specializzata nella disintossicazione e riabilitazione da sostanze con un programma assolutamente naturale che nel corso degli anni ha aiutato migliaia di persone ad uscire in modo concreto dalla tossicodipendenza, restituendo alle famiglie persone completamente integre e responsabili.
La comunità per tossicodipendenti Narconon Alfiere, è molto conosciuta in Italia proprio perché adotta un percorso con una tecnologia ben precisa che va ad individuare e risolvere le cause per cui una persona è andata a “rifugiarsi” nelle droghe, oltre che a un programma di purificazione mirato alla disintossicazione dell’organismo tramite saune.
Il centro Narconon Alfiere è il miglior centro di recupero su tutto il territorio italiano poiché utilizza un metodo innovativo ed efficace senza uso di farmaci, psicofarmaci né droghe sostitutive e un team di professionisti segue tutti gli ospiti in ogni fase del programma.
La struttura si estende su un ampio territorio immerso nel verde e gli ospiti hanno a disposizione tutti i confort per riuscire a concentrarsi sul proprio percorso e liberarsi definitivamente dalla droga.
Il centro Narconon Alfiere è un punto di riferimento nel settore delle tossicodipendenze su tutto il territorio Italiano poiché, tramite degli incontri presso il proprio domicilio, aiuta le famiglie a convincere la persona che abusa di droghe a intraprendere un percorso immediato presso la struttura.
Il centro Narconon Alfiere offre di un’accoglienza immediata senza liste di attesa.
Gli ospiti di una comunità terapeutica per tossicodipendenti vivono insieme, passano una parte della loro vita in un luogo dove il compito principale è affrontare quelle problematiche che hanno provocato un momento di crisi nella loro storia.
La finalità quindi è la costruzione di una “cornice”, di uno spazio protetto dove gli operatori (medici, psicologi, infermieri, educatori) sono impegnati in vari modi ad aiutare i giovani pazienti a riprendere un contatto con la realtà, ripristinando, per quanto possibile, il collegamento con il mondo esterno.
Simona Naturale- Anna Rinaldi- Giulia Verroia- G. Nardella
I
Trattamenti psicoterapeutici più utilizzati, includono terapie individuali, familiari e di gruppo. Insieme agli obiettivi specifici per ridurre o eliminare la dipendenza, la psicoterapia affronta temi inerenti anche ad altri aspetti della vita dei pazienti, sia passati che presenti, supponendo che alcuni di questi contribuiscono al loro attuale uso di sostanze.
Psicoterapia individuale: Tecniche psicoterapeutiche derivanti da diversi orientamenti sono state adattate perché si concentrassero in modo specifico sul trattamento della dipendenza. Tali tecniche sono l’approccio psicodinamico, la psicoterapia supportivo-espressiva, quella interpersonale, le terapie cognitive.
Psicoterapia di gruppo: questo tipo di trattamento della dipendenza ha rappresentato la soluzione più popolare a questo problema. Il gruppo ha la capacità di sostenere e mettere a confronto, di confortare e sfidare, di coinvolgere i suoi membri in incontri che aumentano distintamente la consapevolezza dei problemi personali e del carattere. Il gruppo ha la capacità di fornire un luogo sicuro per il cambiamento.
Terapia familiare: rappresenta un contributo prezioso e spesso necessario al trattamento, in particolar modo quando è integrato in un programma complessivo. Questo approccio terrà conto dei modelli interattivi, di comunicazione, i rapporti della famiglia, le alleanze e i ruoli principali, le regole e i confini, i legami e gli stili di conflitto.
SERVIZIO DI AIUTO E ACCOGLIENZA
SerT (Servizi pubblici per le Tossicodipendenze): l’organico è costituito da medici, psicologi, sociologi, assistenti sociali, educatori, infermieri professionali, operatore tecnici per l’assistenza. Gli interventi sono rivolti alla persona nella sua totalità.
CeIS (Centro Italiano di Solidarietà): si occupa di prevenzione di comportamenti a rischio, orientamento, sostegno psicopedagogico e reinserimento familiare e sociale per adolescenti in situazione di disagio, trattamento terapeutico e riabilitazione sociale per persone tossicodipendenti, alcoliste, vittime di patologie compulsive, sieropositive per il virus Hiv.
Comunità Terapeutiche: le Comunità Terapeutiche per tossicodipendenti permettono di effettuare programmi terapeutici individualizzati della durata di almeno 24 mesi in strutture residenziali o semi-residenziali. La scelta di attuare un programma terapeutico di tipo residenziale viene concordata tra gli operatori dei SERT e la persona tossicodipendente che ha maturato la consapevolezza delle proprie problematiche e che sceglie di avviare un percorso di recupero psico-sociale.
U. Popolo
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