Quando arriva il Natale, il momento più atteso dell’anno soprattutto dai più piccoli, è impossibile non accorgersene. Il cambiamento si nota sin da subito dalle strade illuminate e piene di armonia con luci natalizie di colori differenti : rosso, verde, giallo e blu.
Le piazze sono decorate da pupazzi di Babbo Natale, alberi, luminarie e altri addobbi. Le vetrine dei negozi espongono i loro prodotti insieme a varie decorazioni in tema: fiocchi di neve, pacchi regalo, luci, renne e pupazzi di neve. Il tutto crea un’atmosfera magica e allegra.
Anche le scuole partecipano ai preparativi. In particolare, nella nostra, l’albero di Natale è posizionato al centro dell’atrio. Esso è addobbato da palline rosse e oro tra i rami e da una grande stella, sulla punta. Accanto si trova il presepe di cartapesta di media grandezza fatto vari anni fa da un artigiano materano molto noto , con luci colorate intermittenti. I diversi personaggi sono collocati, in omaggio alle regole della prospettiva, su piani diversi e hanno grandezze differenti. Spesso hanno posizioni diverse per rendere l’idea di corpi in movimento ciascuno dei quali svolge un’azione distinta.
Il Natale però, non ha per tutti lo stesso significato e non è vissuto allo stesso modo. Sicuramente quella felicità dell’attesa, quella purezza e innocenza che si aveva da bambini, cambia per ogni adulto. Inoltre molte persone tendono ad evitare questa festa, perché spesso è associata alla felicità, una felicità quasi doverosa, e non tutti sono felici. I motivi possono essere molteplici. Alcuni vorrebbero. ma non ci riescono, altri non possono perché attraversano momenti di dolore o solitudine, altri ancora sono immersi nel rimpianto di giorni passati che non possono tornare. C’è infine chi soffre di tristezza e forme d’ansia legate proprio all’avvicinarsi delle feste. Oggi la chiamano sindrome “Christmas Blues”. Eppure una volta passato il Natale, una volta riposte luci e decorazioni e archiviate le abbuffate, chi più chi meno inevitabilmente ci metteremo ad aspettare il prossimo…e ci sembrerà infinitamente lontano. La verità è che abbiamo bisogno di riti e rituali. Soprattutto abbiamo bisogno degli occhi e del cuore dei bambini per comprendere davvero la commovente dolcezza del Natale.
Giada Olivieri