C’era una volta, in un tempo forse remoto forse no, una bellissima ragazza, gentile, aggraziata, piena di voglia di imparare .
Aveva gli occhi verdi come come l’erbetta primaverile umida di pioggia, i capelli rossi come il fuoco ardente che brucia e scoppietta nel caminetto appena acceso e una pelle candida, come la neve sulle cime delle Alpi e come i fogli su cui scriveva racconti e poesiole dalla squisita ambientazione fiabesca e medievale.
Una mattina d’aprile, quando il sole sorgeva rovente nel cielo azzurro e cristallino come l’ acqua che scorre dalle maestose fontane, andò in paese, accompagnata dall’amica dai capelli ricciuti e neri e gli occhi vispi e scuri.
Andarono nel negozio di alimentari per fare la spesa, ma la sua amica sparì nel vicolo cieco sul retro del negozio; un biglietto appoggiato su una cassa diceva: “Cara fanciulla dalla pelle candida, la tua amica è nel bosco insieme a me, Xavier Sebastian, principe dello Yorkshire e imperatore dell’isola maestosa che regna su tutto. Vieni a salvarla e tutto ti sarà permesso”.
Lei rimase come un prode cavaliere che, sfidando con lo sguardo la temibile Medusa, viene immobilizzato nella dura pietra.
Si incamminò verso il sentiero di terra battuta che conduceva al bosco dei sempreverdi pini e dei secolari ulivi. In fondo alla strada , una casa di mattoni rossi, un giardino fiorito e un piccolo orto la aspettavano. Da una finestra dalle graziose veneziane pittate di rosa si affacciò l’ amica dalla folta capigliatura, ma un triste sguardo le segnava il volto. Dietro la ragazza, un giovane dai capelli neri e gli occhi azzurri e cristallini come un diamante luccicante sull’anello di fidanzamento di una regina, le teneva i polsi ammanettati. Fece per entrare, ma un drago dalle bianche azzurine squame e gli occhi azzurri si lanciò dalla finestra e le si pose davanti. Il drago si rimpicciolì fino a diventare il principe Xavier Sebastian, che le disse: “Lo stregone mi ha fatto questo incantesimo anni or sono e ora anche la tua amica è stata colpita. Aiutami a ritornare umana e sarai ricompensata”. Lei, con la sincerità per sorella, disse: “Io ti aiuto, ma bada bene, se mi userai a tuo vantaggio ti estinguerò con le mie stesse mani!!”. Detto ciò, si incamminarono tutti e tre verso la montagna, dove trovarono lo stregone che rimestava in un calderone una sostanza puzzolente: “Salve a voi, giovani draghi e bella donzella! So bene cosa cercate, ma per ottenerlo una prova ciascuno dovrete affrontare e l’ antidoto recuperare. Separati rimanere se vivi volete restare e il sortilegio spezzare”.
I tre partirono ognuno per la propria strada e incontrarono trappole di ogni genere, che superarono con facilità. Alla fine, il principe soltanto trovò la boccetta incantata, che porse volentieri alla ragazza dai capelli ricci e corvini. Lei la bevve con convinzione e anche un po’ disgustata e, con un bagliore cristallino, si trasformò, diventando istantaneamente la ragazza bella ed elegante di un tempo.
Nel frattempo, la ragazza dai rossi capelli e dai verdi occhi si dichiarò al principe-drago. Si sposarono e bandirono lo stregone dal regno, governarono insieme sull’isola maestosa, che altro non era che l’ Inghilterra.