di Elena Antonaci, Lorenzo Cruciani e Chiara Morittu
Parlare di guerra nel 2022 pensiamo sia inaccettabile. Nel profondo del nostro cuore crediamo ancora nell’intima bontà dell’uomo. Pensiamo al coraggioso popolo ucraino, che pur di non lasciare la propria terra, è disposto a resistere. Sono giorni che studiamo la storia in diretta. “Ma perché fanno la guerra?Perché non interviene chi di dovere?Noi, ragazzi dodicenni, non capiamo. Sui libri di storia studiamo il passato e il progresso dei popoli e ora? Tutto si azzera. L’idea di libertà e il suo valore non sono un obiettivo raggiunto. Ci chiediamo come mai a scuola abbiamo studiato tanti trattati, accordi, leggi e diritti e poi all’improvviso assistiamo, in un colpo solo, alla cancellazione di tutto. A partire dal concetto di libertà. Lo troviamo ovunque: nella Costituzione, nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e poi? La Russia avanza in Ucraina per appropriarsene, arresta chi dissente, impone la sua autorità. In nome della libertà il Presidente ucraino si impegna per stare accanto al suo popolo, un bellissimo esempio di amor patrio. Fa paura invece Putin che nessuno riesce a fermare. Un uomo che mette in ginocchio tutto il mondo e che procede con prepotenza e cattiveria. La guerra non può mai essere giusta o ingiusta, è sempre una condanna a morte per i popoli coinvolti e negazione di ogni diritto umano.