di Jacopo Zanon Classe 1^ A. – Il baccalà alla veneziana ovvero il baccalà mantecato è uno dei miei “cicchetti” preferiti e quando andiamo in osteria con la mia famiglia lo ordino spesso.
Alla base di questo piatto c’è il merluzzo, che non è un pesce che si pesca nel Mediterraneo ma viene pescato nell’Oceano: non vi sembra strano?
Fu “scoperto” per puro caso ed in modo molto avventuroso da un nobile di Venezia e divenne un alimento molto diffuso ed apprezzato nella Serenissima. Pietro Querini era partito nell’aprile del 1431 dall’isola di Creta con la sua nave ed il suo equipaggio con destinazione le Fiandre, gli attuali Belgio e Olanda, trasportando cotone, spezie cera e 800 botti di Malvasia.
Il 14 settembre, a causa di violente tempeste, la nave fu spinta sempre più a ovest per diverse settimane finché il 17 dicembre l’equipaggio fu costretto ad abbandonare la nave a bordo di due scialuppe. Di queste, solo una riuscì a toccare terra il 14 gennaio 1432 nell’isola deserta di Sandoy, vicino a Rost nell’arcipelago delle Lofoten, con soli sedici marinai superstiti.
Per undici giorni Pietro Querini e i suoi uomini rimasero sulla spiaggia nutrendosi di frutti di mare, finché gli abitanti di Rost vennero in loro soccorso e li accolsero nelle loro case.
Gli abitanti dell’isola mangiavano uno strano pesce: lo stoccafisso, ovvero del merluzzo fatto essiccare che doveva poi essere pestato per poterlo mangiare.
Querini notò che questo alimento si conservava per mesi, così decise di portarlo con sé al suo rientro a Venezia: in breve tempo il successo sia commerciale sia culinario di questo prodotto fu grande in tutto il territorio della Serenissima e oltre.
Ma non finisce qui, perché il baccalà mantecato non era ancora stato inventato.
Bisogna aspettare il 1891 quando un famoso cuoco, Pellegrino Artusi, preparò per la prima volta il baccalà “monte bianco” o mantecato.
Questa ricetta è preparata con lo stoccafisso, che viene pestato e mantecato con dell’olio per renderlo più morbido, dell’aglio, limone, sale e pepe: è una ricetta molto semplice e sopraffina per servire un ottimo antipasto o un “cicchetto”. Nei ‘bacari veneneziani’ ne sfruttano ancora oggi la bontà, attirando migliaia di persone.
Tutto questo è dovuto alla sorte capitata a Pietro Querini più di 600 anni fa, come ricorda la stele eretta dai cittadini dell’isola di Rost.
Provatelo anche voi e BUON APPETITO A TUTTI!!!!!