di Redazione
Ancora una volta le ultime ricerche di settore riconsegnano dei dati sconsolanti per quanto riguarda l’apprendimento e la conoscenza delle lingue straniere in Italia.
La nostra nazione era e resta all’ultimo posto tra gli stati europei in questo settore. I motivi per cui si è di fronte a questo dato di fatto possono essere diversi e molti di questi riconducibili, probabilmente, a curriculi scolastici che andrebbero rivisti e potenziati in questa direzione.
In mancanza di ciò, gli insegnanti di lingue sanno che oltre a poter contare sulle proprie inesauribili forze, possono anche affidarsi a numerose iniziative culturali messe in campo da diversi enti e organizzazioni, capaci di alimentare negli studenti curiosità ed entusiasmo verso le lingue e le culture straniere.
Tra queste iniziative una delle più efficaci è sicuramente il teatro in lingua straniera, e il corpo docenti della scuola Vaccina, in particolare delle docenti di lingua francese: Quaquarelli, Mansi, Porcelluzzi, Serviddio, in accordo con la dirigenza, hanno fatto sì che anche quest’anno, nella giornata di oggi 23 Gennaio 2020, gli studenti delle classi terze partecipassero come spettatori ad uno spettacolo con attori madre lingua francesi presso il teatro Showville di Bari.
Lo spettacolo “Le Panache de Cyrano” riadatta i contenuti della celebre opera di Edmond Rostand in maniera più snella pur mantenendo intatta la poesia e il sistema di valori che sottende alla storia d’amore tra Roxane, Cyrano e Christian. Un adattamento che ruota comunque intorno a valori quali la lealtà in amore e prima ancora nell’amicizia; alla gentilezza e al coraggio di affrontare situazioni difficili e drammatiche senza venir meno alla parola data.
La versione meta – teatrale dell’opera, proposta dall’organizzazione di Erasmus Theater e che ha visto muoversi sulla scena attori giovanissimi e molto dinamici, inizia con un sipario già aperto e con tutto il materiale già in scena per la rappresentazione del Cyrano. Materiale semplice e poco sfarzoso. Non esattamente quello che aveva in mente il povero impresario Armand de Montfort. Impresario che tuttavia sarà pronto ad andare in scena con i suoi attori di fronte ad un giovane pubblico di studenti, pronti a divertirsi e a partecipare attivamente.
Un pubblico che ha applaudito tanto, che alla fine della rappresentazione si è anche cimentato nel porre domande in francese agli attori. Domande che interrogavano gli attori sul senso dell’opera originale, sul senso dell’adattamento, sulla loro passione per il teatro e sugli aspetti pratici della vita teatrale. Ed è in questi contesti così dinamici, che senza paura di essere giudicati, gli studenti ci provano, si lanciano in un’iterazione in lingua che li diverte e li entusiasma. È attraverso queste operazioni di adattamento teatrale che i giovani scoprono storie che da sempre abitano nell’immaginario collettivo come la storia di Cyrano dal grande naso e dal cuore ancora più grande; avvicinandosi così alla letteratura e allontanandosi, per un paio d’ore, dal frastuono dei social e dei suoi sgrammaticati messaggi propagandistici. Viva il teatro e viva la poesia.