Mariagrazia Abruzzese – Camminare, correre, abbracciare i miei cari , andare a scuola e vedere i miei compagni mi manca tanto, più di ogni altra cosa e mai, e dico mai, avrei pensato di restare per un periodo così lungo e tragico a casa!
Ripercorriamo passo dopo passo la mia quarantena, composta da molti momenti tristi, ma anche da
fievoli fasci di luce. Era il 5 marzo quando io, chiusa nella mia cameretta, aspettavo con ansia il video del sindaco, che annunciava la chiusura delle scuole.
Inizialmente saltai dalla gioia pensando alle “vacanze”e alla convinzione che questo virus non sarebbe mai arrivato nel mio paese, ma più giorni passavano e più questo virus era vicino. Si muoveva rapidamente e causava molte morti: giovani e anziani. Sembrava una guerra!
Tutti erano chiusi in casa e uscivano solo per necessità con mascherina e guanti. Sono stati mesi scuri, la paura si aggirava per le strade, bussava alla tua porta e coglieva l’ attimo per mettere ansia. Tutti, durante la quarantena, pensavano a cosa fare dopo, come andare al bar per gustare un caffè o andare a casa di un amico per giocare alla play, ma io speravo solo che la gravità della situazione, fosse solo un incubo.
È stato un brutto periodo e la scuola mi è mancata tantissimo! Fare le video lezioni e lavorare
con uno schermo davanti è stato difficilissimo, riuscivo sì a capire i nuovi argomenti, ma mi mancava lavorare e piangere su quei banchi! Mi mancava fare le verifiche e tremare dall’ ansia! Mi mancava ridere e litigare con i miei compagni! Mi mancavano le prof!
Insomma questo periodo lascerà un segno incancellabile in tutti noi, ma soprattutto nella storia.
Più i giorni passavano e più conoscevo me stessa. Ho cercato di migliorare i miei difetti e ho cercato di passare tanto tempo con la mia famiglia, preparando dolci, ballando o giocando con bambole e costruzioni. Ho cercato di far sorridere le mie sorelline, che, poverine, hanno vissuto un anno diverso, sentendo sempre notizie riguardanti il virus e non incontrando più nonni, zii e cugini, ma vedendoli attraverso uno schermo. In questo periodo c’è stata della gente ignorante che usciva,festeggiava e non pensava alle conseguenze, non pensava che facendo così dava un contributo a peggiorare la situazione e nona migliorarla. Fortunatamente c’ è stata gente che, al contrario, ha aiutato l’ Italia per combattere questo nemico invisibile , come infermieri, negozianti o badanti che pur avendo una famiglia a casa, non si arrendeva mai.
Il coronavirus, come tante altre disgrazie, che purtroppo hanno colpito il nostro paese o che in futuro lo colpiranno, farà capire a voi, generazioni future che state leggendo questo testo, che non bisogna mai abbattersi, bisogna essere coraggiosi e che bisogna aiutarsi sempre e non solo nel momento del bisogno.