Di La Redazione Junior Scuola Secondaria di I grado –
Nel 1898 la più importante gara nautica d’Irlanda, la Kingstown regata, si è svolta tra il 20 e il 22 luglio: in queste occasioni l’attesa per il rientro a terra dei giornalisti è alle stelle, soprattutto fino a quando le imbarcazioni non sono visibili con chiarezza dai moli: tutti vogliono sapere quale barca è in vantaggio e quali sono state le manovre azzeccate dagli equipaggi. Ma questa gara di fine Ottocento non è stata una gara come le altre: continui aggiornamenti arrivano da un rimorchiatore dove Guglielmo Marconi ha montato un telegrafo senza fili che trasmette costantemente verso la terraferma, comunicando con le redazioni del Daily Express e dell’ Evening Mail, due quotidiani di Dublino. Nell’arco dei tre giorni di gara, lo stesso Marconi fa giungere a terra oltre 700 messaggi in codice morse da una distanza compresa tra i 16 e i 40 chilometri dalla costa: è la prima cronaca sportiva in diretta della storia.
Da lì il passo è breve per un contratto tra la giovane azienda dell’italiano e il Lloyd’s: il sistema telegrafico senza fili viene montato su tutte la navi della compagnia e su ogni faro al prezzo di 20 sterline a impianto.
L’invenzione della radio è frutto di una serie di esperimenti tenuti alla fine dell’Ottocento che dimostravano la possibilità di trasmettere informazioni tramite le onde elettromagnetiche. Fu grazie a queste onde hertziane che Guglielmo Marconi riuscì ad elaborare il sistema di trasmissione senza fili garantendo la trasmissione d’informazioni a grandi distanze, riuscendo, per la prima volta nel 1901, a trasmettere la lettera /s/ attraverso l’Atlantico.
Nel 1912, durante il naufragio del Titanic, 711 passeggeri furono salvati poiché altre navi ricevettero i segnali radio d’emergenza.
Negli anni Venti inizia a concretizzarsi l’idea di diffondere contenuti sonori alle masse: nasce la radio come mezzo di comunicazione di massa. Il termine tecnico per una tale diffusione è broadcastin, tale termine sta infatti ad indicare una comunicazione unidirezionale da uno verso molti.
Nel 1922 viene fondata, in Gran Bretagna la più antica radio del mondo tuttora esistente: la BBC. In Italia, il radiotelegrafo era stato impiegato in operazioni militari durante la Prima guerra mondiale e una legge del 1910 ne proibiva l’uso ai civili.
Si deve a Costanzo Ciano, ministro delle poste nel primo governo Mussolini, il quale, intuendo l’enorme potenzialità della radio, la favorì con diversi provvedimenti legislativi, l’assegnazione della concessione definitiva all’Unione Radiofonica Italiana, che esordì il 6 ottobre 1924, in una sala in Via Maria Cristina a Roma, nelle vicinanze di Piazza del Popolo: alle ore 21.00 veniva trasmesso il primo annuncio radiofonico. La voce era quella di Maria Luisa Boncompagni ed era un programma ancora scarno, composto di musica operistica, da camera e da concerto, di un bollettino meteorologico e notizie di borsa.
Con il progetto “Radiorurale”, nel 1933 la radio venne diffusa in tutte le scuole d’Italia e permise a molti studenti, di approfondire la conoscenza della lingua italiana.
Dagli anni 20 ai 50 la radio divenne un aggregatore sociale perché le persone si riunivano per ascoltare musica, le trasmissioni sportive o comiche.
Nel 1930 iniziò la trasmissione dei primi spot pubblicitari. Il successo della radio intanto continuava a crescere, grazie alla trasmissione di programmi innovativi e di grande gradimento popolare: nel 1931 viene diffusa la prima radiocronaca dell’incontro di calcio fra Italia e Ungheria mentre all’autunno del 1934 risale il primo trionfo della radio grazie alla rivista I quattro moschettieri (prima puntata 13 ottobre).
Nel corso degli anni Trenta e Quaranta la radio divenne anche un’importante strumento di propaganda politica. In Germania e in Italia i regimi totalitari dell’epoca colsero al volo le opportunità offerte da questo nuovo mezzo di comunicazione di massa, che consentiva di trasmettere i discorsi di Mussolini, dando a ogni cittadino l’impressione di essere presente.
In tempo di guerra la radio giocò un ruolo fondamentale nell’informare i cittadini sulla situazione nel loro paese e nel mondo.
Fu la radio a diffondere le prime note del festival di Sanremo, la sera del 29 gennaio 1951
Dagli anni Cinquanta la televisione rubò la scena alla radio, che però riuscì a sopravvivere, soprattutto per due motivi. Prima di tutto il diffondersi delle radio a transistor, piccole leggere ed economiche, che mutarono completamente il modo di utilizzare questo mezzo. Inoltre negli anni Sessanta divenne il mezzo di comunicazione preferito dai gruppi politici giovanili per far sentire la propria voce.