SESSA AURUNCA – Gli studenti del Liceo Classico “Agostino Nifo” continuano a distinguersi nei concorsi di poesia loro riservati, segno della grande sensibilità con cui essi si approcciano alla visione della vita e del mondo.
Alla XVI Edizione del Premio Letterario “Associazione VERI” in ricordo di Veronica Abbate, splendida ragazza di Mondragone (CE) che nel 2006 fu strappata alla vita all’età di 19 anni da colui che diceva di amarla, le allieve Rosa Di Pasquale e Gloria Maria Rita Di Stasio, della Classe IV B, si sono aggiudicate una delle borse di studio messe in palio con due toccanti liriche dedicate alle donne vittime di violenza . La cerimonia di premiazione si è svolta il 15 dicembre 2023, presso il “Teatro Ariston” di Mondragone (CE), la città di Veronica.
Alla XXIV Edizione del Premio di Poesia “Anna Torrese” organizzato dal Liceo Scientifico “Nifo”, già “Ettore Majorana”, in ricordo della Prof.ssa Anna Torrese, indimenticata docente dell’istituto scomparsa prematuramente oltre 5 lustri fa, si sono particolarmente distinte l’allieva Alessandra Sgammato, della classe VA, che si è aggiudicata il II premio (una somma di 80 euro), e le allieve Rosa Cerreto, Gloria Maria Rita Di Stasio e Anna Lorenza Massaro, della Classe IV B, che hanno conseguito ciascuna una menzione di merito ex aequo . La cerimonia di premiazione si è svolta il 16 gennaio 2024, presso il Liceo Scientifico “Nifo”.
A entrambe le manifestazioni avevano concorso numerosi studenti di tutte le Scuole Secondarie di II grado della provincia di Caserta.
Ecco i testi delle poesie premiate:
“BOCCIOLO DI ROSA” – di ROSA DI PASQUALE, CLASSE IV B (PREMIO V.E.R.I.)
O falena,
dolce e pura
audace e impaziente
di volare in alto
di sfiorare le nuvole
col tuo tocco delicato,
sta’ attenta!
Il mondo
è
pregno di avversità.
Sii vigile!
Non sei più al riparo,
sei fragile,
come il bocciolo di una rosa
in un giorno di tempesta.
O falena,
una luce
calda e accogliente
ti avvolge
e ti seduce.
O falena,
sventurata e ingenua,
il chiarore d’improvviso
è
divenuto oscurità,
l’abbraccio colmo di passione
una stretta soffocante.
Ciò che ami
ti distrugge.
O falena,
determinata e impavida,
bramosa
di cambiare la tua sorte,
spicca il volo!
Malgrado la sofferenza.
Ce l’hai quasi fatta!
Continua a volteggiare
e vedrai,
solo chi sogna
può volare.
E,
seppur cadrai ancora,
fatti forza!
Non fermarti!
O falena,
la luce giusta
prima o poi
troverai.
“VOLA” – di GLORIA MARIA RITA DI STASIO (PREMIO V.E.R.I.)
Leggiadra vola,
vola
spensierata,
spinta dalla brezza della vita.
Vola,
anche
quando la luce diventa ombra,
anche
quando le ali diventano pietra
e i suoi no violenti, silenziosi sì.
Vola,
ma è abbagliata da un potente luccichio
e d’un tratto deve di nuovo imparare a volare,
con la paura di cadere.
E vola,
non come più falena,
ma fenice,
rinata dalle proprie laceranti ferite.
Spiana le ali e vola.
Vola Veronica
vola Giulia.
“ORFEO ED EURIDICE” – di ALESSANDRA SGAMMATO, CLASSE V A (PREMIO TORRESE)
Mia Euridice
il tuo amore è una morsa
quando da te mi allontano
è malattia omicida
una traversata sul mare
la distanza che ci separa
scoperta di costellazioni
il tuo ritorno presso casa mia
io Orfeo
suono del male che mi assale
melodie della tua ombra
sei tu il soffio vitale
respirami nel petto.
“PASSEGGERO DEL TEMPO” – di ROSA CERRETO, CLASSE IV B (PREMIO TORRESE)
Pericolosamente s’infrange
lo scorrere del tempo
aggressivo e silenzioso,
testimone
della vita che si accorcia
e delle opportunità che si dileguano
Il tempo
è la cornice della vita
colorata, a tratti sbiadita
racchiude una tela
dalle mille sfumature
Il tempo
scorre come un treno talmente
veloce
che va avanti e non ritorna
divora lentamente
consuma e dà la vita
accumulo
di giorni che diventano anni
di istanti che diventano distanti
e quelle linee sul volto
che si tenta di nascondere
sono i segni di un vissuto
che non torna
Il tempo
spaventa
trasforma
divide
unisce
Il tempo è vita.
“DI FIORE IN FIORE” – di GLORIA MARIA RITA DI STASIO, CLASSE IV B (PREMIO TORRESE)
Delicatamente mi sfiori il viso
ed è primavera nel mio cuor
che rimbalza tremante
a suon di musica.
È primavera nel mio cuor.
I piccoli boccioli
si apprestano a diventar
maestose rose,
ma son davvero pronte
a sbocciare forti e rigogliose?
Come un granello di sabbia,
il vento, il tempo
mi fan volteggiare
mi fan maturare
e d’improvviso
non è più primavera nel mio cuor.
Offerta ormai al mondo,
raccolgo la luce
e semino
nel mio cammino,
prima che svanisca
un’altra melodiosa stagione.
“IL CANDIDO BACIO DELLE NUVOLE” – di ANNA LORENZA MASSARO, CLASSE IV B (PREMIO TORRESE)
S’apprestano impazienti, come candidi fanciulli giocosi,
quelle bianche danzatrici che si muovono nel cielo,
senza disgrazia che taccia quei passi decorosi
in quel chiaro sfondo al viso sereno.
Lì, in perseverante attesa, riposano le dita curiose del mondo
che si adagiano stanche di osservare quell’azzurro abisso,
forse impegnate a rifletter su qualcosa di più profondo,
su ciò che tiene sveglio un cuore dall’ardore trafisso.
E poi proprio così, come un soave bacio,
quelle candide membra abbracciano velatamente,
simili a due amanti che si ritrovano per caso,
le cime appuntite che le hanno attese intensamente.
Nessun rumore li disturba, nessuno scompiglio,
risuona solo un’armonia di cui conoscono il bisbiglio
che porta tra il vento parole dolci e soavi,
echi su echi che passeggiano tra i loro verdi rami.
E mentre sfiorano i solchi di quelle curve levigate,
dissetate dal tocco di un effimero, naturale ardore,
sembrano assestarsi i tormenti del mondo che li pervade.
Giacciono così, in una pura e speciale consapevolezza,
mentre alle loro spalle il cielo pian piano arrossisce,
percependo il velo di quella affabile e malinconica leggerezza.