//La nomofobia

La nomofobia

di | 2018-11-30T10:18:18+01:00 29-11-2018 21:54|Alboscuole|0 Commenti
di Teresa Fiorelli (classe 2^G) – Nomofobia è una parola che è stata introdotta di recente per indicare il timore ossessivo di non essere raggiungibile con il cellulare. Deriva dal termine fobia che vuol dire paura e la parola inglese nomobile che significa niente cellulare. Colpisce per lo più i giovani tra i diciotto e i venticinque anni e può portare a veri e propri attacchi di ansia. Un recente studio ha dimostrato che il 53% degli utenti di telefono cellulare si agitano se perdono il cellulare, esauriscono la batteria o il credito o non hanno copertura di rete. Lo studio ha dimostrato che i livelli di stress indotti dalla nomofobia sono paragonabili a quelli di quando si va dal dentista. Una ricerca condotta da un professore dell’università di New York ha evidenziato che, in maniera del tutto illogica, addirittura il 43% degli intervistati preferivano un osso rotto piuttosto che avere il cellulare rotto e paradossalmente, il 94% di coloro che avevano scelto di sacrificare lo smartphone, comunque lo facevano  a malincuore. Il cellulare, internet e i social, utilizzati in modo equilibrato possono svolgere importanti funzioni, possono essere di enorme aiuto ed essere fonti di informazioni preziose. L’utilizzo improprio del cellulare può, invece, portare all’isolamento ed a chiudersi in se stessi. Esiste addirittura un disturbo conosciuto con il nome di “Sindrome di Hikikomori” che è stato studiato in Giappone ma che, purtroppo , è presente anche da noi, in base al quale molti ragazzi si isolano, si rifiutano di uscire e riducono i loro contatti a quelli tramite il web, vivono in un mondo virtuale. Sono nate addirittura delle associazioni che organizzano corsi ed eventi per indurre il soggetto a rimanere privo del cellulare per determinati  periodi di tempo, per attuare così una disintossicazione. Secondo un docente di psichiatria dell’università del Connecticut, l’attaccamento al cellulare sarebbe, così come avviene per le altre droghe in grado di interferire con la produzione di dopamina. Lo smartphone sembrerebbe dunque, causa di dipendenza proprio come le sostanze stupefacenti, con la necessità quindi di una vera e propria disintossicazione. I rischi connessi all’uso eccessivo del cellulare sono il calo dell’attenzione e frequenti sbalzi d’umore. Secondo un ente di ricerca britannico più di sei ragazzi su dieci, tra i diciotto e ventinove anni, utilizzano il cellulare prima di andare a dormire e lo posizionano sul comodino. Il fenomeno è purtroppo in forte crescita ma, come accade anche con le droghe come fumo e l’ alcol, in genere si pensa sempre di avere il tutto sotto controllo. Non si può bloccare il progresso, l’avanzare della tecnologia è sicuramente un bene, ma ogni tanto dovremmo ricordarci la bellezza dei veri rapporti e imparare a trascorrere delle ore “senza essere connessi”. L’obiettivo non è allontanarsi dalla tecnologia ma avvicinarsi ad un suo utilizzo controllato e consapevole, concedendoci a volte delle pause dal suo utilizzo per gustare a pieno la bellezza di una comunicazione reale, sicuramente più appagante e vera di una virtuale.